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Vino, Mazzei: successo “Altra Toscana” premia potenzialità territori

Quest’anno presenti 12 Consorzi e oltre 330 etichette in degustazione

Milano, 17 feb. (askanews) – “Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione de ‘L’Altra Toscana’, che quest’anno ha portato in degustazione oltre 330 etichette. Giornalisti e operatori del settore hanno potuto entrare in contatto con dodici diversi Consorzi di Tutela, due in più rispetto allo scorso anno, e si sono dimostrati particolarmente ricettivi ed entusiasti di fronte all’alta qualità dei vini e alle chicche proposte dai nostri produttori. Questa manifestazione è diventata in soli due anni uno degli appuntamenti più apprezzati delle Anteprime, un meritato riconoscimento verso i nostri territori meno conosciuti ma dalle enormi potenzialità”. E’ quanto ha dichiarato Francesco Mazzei, alla guida dell’Associazione L’Altra Toscana e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, alla chiusura dell’evento che si è tenuto oggi a Palazzo degli Affari a Firenze e che ha chiuso la settimana delle Anteprime di Toscana 2023.

I Consorzi di Tutela presenti all’evento sono stati Carmignano e Barco Reale, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Toscana, Valdarno di Sopra. Dodici realtà molto diverse tra loro ma pronte a far riconoscere la loro qualità, territori più nascosti in cui primeggia la viticoltura biologica e in cui molteplici aziende coltivano la vite da secoli, secondo una lunga tradizione.

“Durante questa giornata ho avuto il piacere di condurre due degustazioni particolarmente interessanti” ha raccontato Gabriele Gorelli, Master of Wine che ha guidato le masterclass, spiegando che “una era dedicata ai bianchi toscani con un titolo provocatorio: ‘Dreaming of a White Tuscany’, che è stata utile non solo per approfondire vini identitari come il Vermentino, Ansonica e Trebbiano ma anche per scoprire i territori che questi vini li producono”. “La seconda degustazione è stata invece dedicata ai Supertuscan – ha concluso – con nove vini iconici a base di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot: tre varietà tra le più impiantate in Italia e al mondo, ma direi anche inconfondibilmente toscane”.

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