Documento di strategia militare vede Giappone come “stretto vicino”
Roma, 16 feb. (askanews) – Il ministero della Difesa sudcoreano ha fatto riferimento alla Corea del Nord come regime “nemico” nell’ultimo documento di strategia di difesa e sicurezza. Si tratta di una definizione che non veniva adottata da sei anni, segno di un inasprimento dei rapporti alla luce della minaccia nucleare e missilistica di Pyongyang, che si è inasprita.
Il Libro bianco sulla difesa 2022, prodotto dal ministero, inoltre ha descritto il Giappone come “stretto vicino” a rispecchiare un tentativo di Seoul di migliorare i rapporti con Tokyo in vista di tempi peggiori nei rapporti col Nord e sotto la pressione Usa che gradisce un compattamento dei suoi alleati regionali in chiave anti-cinese.
Si tratta del primo documento di definizione della politica di difesa di Seoul da quando, a maggio 2022, il conservatore Yoon Suk-yeol è succeduto alla presidenza a Moon Jae-in, progressista e fautore del disgelo col regime di Kim Jong Un. Il Libro bianco viene stilato ogni due anni.
“Visto che la Corea del Nord ci ha definito come ‘indubbio nemico’ nell’ultima riunione plenaria del Comitato centrale del partito di governo nel dicembre 2022 e continua a porre una minaccia militare senza rinunciare al suo programma nucleare, il regime e i militari di tale regime, vettori di tale minaccia, sono il nostro nemico”, si legge nel documento sudcoreano.
La Corea del Sud ha definito per la prima volta “nemica” la Corea del Nord nel Libro bianco del 1995, quando il regime dell’allora leader Kim Jong Il, padre dell’attuale capo supremo di Pyongyang, minacciò di ridurre Seoul in un “mare di fiamme”. Nel 2004 la definizione fu sostituita da una più morbida e si fece riferimento al regno di Kim come “minaccia militare diretta”.
Dal 2010 al 2016 la definizione di “nemico” tornò, dopo che unità nordcoreane affondarono una corvetta sudcoreana, uccidendo 46 membri dell’equipaggio, e dopo un attacco contro un’isola al confine in cui morirono quattro persone. Solo nel 2018 e in quella del 2020 si tornò all’indicazione più morbida.
Nel documento ultimo, tra l’altro, il capo supremo nordcoreano Kim Jong Un viene chiamato solo per nome, senza titoli ufficiali, mentre nella precedente era definito “presidente della Commissione affari di stato”.
Simmetricamente, nel documento ultimo viene modificata la definizione per il Giappone, che torna a essere “stretto vicino”, come era nel 2018. “La Repubblica di Corea e il Giappne condividono valori e il Giappone è uno stretto paese vicino con cui costruire relazioni cooperative che servano i comuni interessi”, si legge nel documento.
Nella precedente versione il Giappone era definito semplicemente come “un paese vicino” con cui cooperare “non solo per le relazioni bilaterali ma anche per la pace e la prosperità in Asia nordorientale e nel mondo”.