sabato, Luglio 27, 2024

News e Investimenti

Breaking News

Parigi 2024, Celine Dion...

(Adnkronos) - Ritorno emozionante di Celine Dion che ha incantato durante la...

Porti, approvato il piano...

(Adnkronos) - Il Comitato di Gestione dell’Adsp del Mare Tirreno Centro Settentrionale,...

Ucraina, Kiev: “80 raid...

(Adnkronos) - Un'altra notte di attacchi aerei contro l'Ucraina. Kiev rende noto...

Parigi 2024 al via,...

(Adnkronos) - Dopo una cerimonia di apertura sotto il diluvio, con lo...
HomeAttualitàStudio: sanzioni Usa...

Studio: sanzioni Usa spingono Cina a aumentare investimenti ricerca

Nel lungo periodo, Pechino potrebbe avvantaggiarsene

Roma, 14 mar. (askanews) – Le sanzioni statunitensi nei confronti delle compagnie cinesi stanno avendo come effetto un incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo del 52,9 per cento in un decennio. Lo afferma uno studio della Changan University di Xian, coordinato dallo studioso Liu Lanjian, di cui dà notizia oggi il South China Morning Post.

Le sanzioni imposte dagli Usa alle aziende tech cinesi hanno colpito qualcosa come 1.000 società dal 2010 al 2020. Il numero di richieste di registrazione di brevetto da parte delle società cinesi è cresciuto in media del 57,6% in seguito di queste sanzioni, ha rilevato lo studio. Tuttavia, anche il costo dell’innovazione è aumentato di quasi il 40%.

“Sotto la politica di controllo della tecnologia (degli Stati uniti), il numero di domande di brevetto e finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo delle imprese hi-tech è aumentato in modo significativo”, hanno affermato Liu e i suoi colleghi in un articolo pubblicato nel Forum sulla scienza e la tecnologia in Cina, una rivista peer-reviewed gestita dall’Accademia cinese per lo sviluppo scientifico e tecnologico di Pechino. “Ma anche il costo dell’innovazione tecnologica è aumentato in modo significativo, rendendo le attività innovative più difficili e meno efficienti”, hanno continuato.

Le opinioni della comunità scientifica si sono divise sugli effetti dei divieti tecnologici statunitensi. Alcuni ricercatori ritenevano che le sanzioni statunitensi avrebbero influenzato il trasferimento di tecnologia, ridotto gli scambi di scienziati cinesi con i migliori ricercatori in Occidente e mantenuto le industrie cinesi nella parte bassa della catena di valore. Altri sostenevano che i divieti avrebbero accelerato l’innovazione della Cina, spinto il governo cinese a elaborare nuove politiche di incentivi o costretto le aziende cinesi a fare meno affidamento sui partner stranieri.

Le società elettroniche cinesi hanno pagato il prezzo più alto, seguite dalle società dei settori informatico e delle telecomunicazioni.

“La Cina è un paese ritardatario nel campo della tecnologia all’avanguardia e ci sono ancora anelli deboli in alcuni campi tecnologici chiave. I prodotti sostitutivi non sono ancora completamente maturi e disponibili e mancano alcuni anelli chiave nella catena di approvvigionamento”, ha affermato il team di Liu.

“Attualmente, i Paesi sviluppati hanno ulteriormente rafforzato il controllo dell’hi-tech. Le imprese hi-tech cinesi rappresentate da Huawei sono forze emergenti che si integrano attivamente nell’economia globale e stanno affrontando enormi rischi causati dal controllo della tecnologia”, ha continuato.

Le sanzioni Usa hanno invece avuto un effetto meno incisivo su altri settori.

La Cina è leader mondiale per quanto riguarda le ricerche in 37 settori tecnologici chiave su 44, secondo un recente rapporto – il “Critical Technology Tracker” – dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI).

Gli Stati Uniti sembrerebbero ottenere alcuni benefici a breve termine dalla loro politica di sanzioni, ma paiono perdere la battaglia a lungo termine contro la Cina perché costringono le aziende cinesi a sviluppare la propria tecnologia, ha affermato il Center for Strategic and International Studies, think tank con sede a Washington, in un rapporto dello scorso anno.

Correlati

“Dieci milioni di italiani soffrono di occhio secco: casi in aumento tra minori per esposizione a smartphone e tablet”

“Si stima che più di dieci milioni di persone (un italiano su cinque) abbiano sofferto di disturbi oculari riconducibili all’occhio secco (Dry Eye), un disagio vissuto come una vera e propria patologia, al pari dei dolori di una angina...

Innovation Village 2024, l’8 e 9 maggio a Napoli tra sostenibilità, AI e le opportunità per le imprese

Promuovere lo scambio di fabbisogni, idee e conoscenze e co-progettare soluzioni tecnologiche innovative e funzionali attraverso la creazione di circuiti collaborativi fra ricerca e imprese è l’obiettivo di Innovation Village 2024, il network di riferimento del Mezzogiorno in ambito...

Professioni, nel 2023 dall’Odcec Roma quasi mille ore di formazione gratuita in aula

“Il Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma ha confermato, anche nel 2023, il proprio impegno nel campo della formazione, offrendo in un anno quasi 1000 ore di formazione in aula gratuita agli iscritti (993)....