Il provvedimento promosso dal regolatore per la competizione
Roma, 28 feb. (askanews) – Le inchieste sulla malagestione di alcune delle attività connesse all’organizzazione delle Olimpiadi di Tokyo del 2020, poi svolte nel 2021, continuano a essere all’ordine del giorno in Giappone. Secondo quanto riferiscono oggi i media nipponici, il regolatore per la competizione ha presentato denunce penali contro il gigante della pubblicità Dentsu e altre cinque grandi compagnie con l’accusa di aver truccato i contratti.
Il regolatore ha inoltre proceduto alla denuncia di sette individui, non esplicitamente indicati.
La Commissione giapponese per il commercio giusto, di fatto l’antitrust, ha denunciato, oltre al gigante Dentsu, anche Hakuhodo DY Holdings, Tokyo Agency, Fuji Creative Corporation, Cerespo and Same Two.
Lo scandalo attorno alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020 ha avuto lo scorso anno un forte impulso dopo l’arresto di Haruyuki Takahashi, uno dei membri dell’ex comitato organizzatore ed ex alto dirigente della Dentsu, accusato di aver ricevuto circa 350mila euro di mazzette dal produttore di abiti Aoki Holdings, che è stato partner ufficiale per Tokyo 2020. Takahashi ha respunto ogni addebito.