sabato, Giugno 21, 2025

News e Investimenti

Breaking News

Caldo, pausa dall’afa nel...

(Adnkronos) - Nel primo weekend d'estate - il solstizio cade quest'anno alle...

Italiani in fuga dall’Iran,...

(Adnkronos) - Un nuovo gruppo di connazionali ha lasciato Teheran. Dopo le...

Iran, dialogo con Europa....

(Adnkronos) - L'Europa in pressing sull'Iran per favorire una "soluzione negoziale" alla...

Iran, terremoto di magnitudo...

(Adnkronos) - Un terremoto di magnitudo 5,1 ha scosso oggi, venerdì 20...
HomeAttualitàRicerca, anche i...

Ricerca, anche i cani subiscono effetti nocivi del fumo passivo

Studio Statale: tracce di derivato nicotina nel pelo e nel siero

Roma, 21 feb. (askanews) – Anche i cani subiscono gli effetti nocivi del fumo passivo: lo ha stabilito una ricerca dell’Università degli Studi di Milano coordinata da Debora Groppetti, docente di Clinica Ostetrica e Ginecologia Veterinaria presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali e pubblicata di recente su MDPI.

Il cane è un animale domestico molto diffuso che, condividendo con l’uomo spazi, abitudini e cibo, potrebbe essere esposto agli stessi rischi e malattie ambientali. Negli ultimi due decenni, gli effetti dannosi dell’esposizione al fumo passivo su bambini e adulti sono stati ampiamente discussi e sottolineati attraverso campagne di salute pubblica, ma non è stata posta enfasi sui rischi che gli animali domestici possono incontrare.

“Fino ad ora, nel cane non era stato ancora evidenziato che la coabitazione con proprietari fumatori inducesse nell’organismo di questi animali la presenza di cotinina, il principale metabolita endogeno della nicotina. Come per i bambini, anche per gli animali domestici l’esposizione al fumo può avvenire non solo per l’inalazione ambientale, ma anche attraverso l’assorbimento transdermico”, spiega Silvia Mazzola, docente di Fisiologia Veterinaria presso lo stesso Dipartimento e coautrice dello studio.

La ricerca ha incluso 32 cani (sani) di entrambi i sessi. A seconda che vivessero o meno con umani fumatori, 16 cani sono stati inclusi nel gruppo esposti al fumo passivo e 16 sono stati inseriti nel gruppo dei non esposti. A questi cani è stato prelevato un campione di pelo e di sangue, necessario nell’ambito dei controlli di routine: parte del siero è stato utilizzato per analizzare l’eventuale presenza di cotinina attraverso la metodica ELISA, un test basato sull’utilizzo di un enzima legato a un anticorpo per rilevare e quantificare la presenza di un antigene specifico in un campione biologico. I risultati hanno evidenziato un aumento della cotinina nel siero e nel pelo dei soggetti esposti al fumo passivo rispetto a quelli non esposti.

“Sensibilizzare i proprietari di animali fumatori sui potenziali danni che il fumo passivo potrebbe arrecare ai loro cani da compagnia non è un fattore trascurabile, non solo in termini di prevenzione delle malattie legate al fumo, ma anche di tutela del benessere animale. Inoltre, i risultati pubblicati rappresentano la prima parte di uno studio più ampio, di cui stiamo elaborando altri risultati proprio ora, che è volto a valutare i possibili effetti dell’esposizione al fumo passivo nella riproduzione del cane”, conclude Silvia Mazzola.

Correlati

La TV di stato iraniana mostra la distruzione a Isfahan

Causata dagli attacchi israelianiIsfahan, 21 giu. (askanews) - Le immagini trasmesse dalla televisione di stato iraniana mostrano quella che a loro dire è la distruzione causata dagli attacchi israeliani contro un centro di ispezione veicoli nella provincia di Isfahan....

Bonelli: La democrazia non si esporta con le bombe

No al riarmo, l'Italia non deve essere colonia di Trump e NetanyahuRoma, 21 giu. (askanews) - "La democrazia non si esporta con le bombe. No al riarmo, l'Italia non deve essere colonia di Trump e di Netanyahu". Così Angelo...

Rafforzare la brand identity per aumentare fatturato e occupazione

Roma, 21 giu. (askanews) – Costruire un’identità forte e riconoscibile: il brand aziendale. è ormai noto, emerge come fattore cruciale per il successo. Secondo le statistiche, entro il 2025, il 45% degli imprenditori considera il mantenimento del riconoscimento del...