Tra i principali hub europei del traffico il porto di Gioia Tauro
Roma, 16 mar. (askanews) – La produzione globale di cocaina ha raggiunto livelli record, con un balzo in avanti della richiesta alla fine delle restrizioni per il Covid-19. L’ha segnalato l’Ufficio Onu per la lotta alla droga e al crimine organizzato, che in un rapporto ha parlato un balzo in avanti del 35 per cento tra il 2021 e il 2022 della coltivazione di coca e ha ribadito come i cartelli messicani siano ancora i protagonisti del traffico globale.
L’Europa e il Nord America restano i maggiori mercati per la cocaina, seguiti dal Sud e Centro America e dai Caraibi. Invece i mercati in Africa e in Asia sono “ancora limitati”, ha detto Ghada Waly delle Nazioni Unite, pur segnalando che queste aree hanno potenziali di crescita molto pericolosi.
Il Rapporto globale sulla cocaina sostiene che l’aumento della produzione è stato il risultato di un’espansione nella coltivazione della pianta di coca, nonché dei miglioramenti nella conversione della coca in cocaina in polvere.
“I dati sui sequestri suggeriscono che il ruolo dell’Africa, in particolare dell’Africa occidentale e centrale, come zona di transito per la cocaina diretta ai mercati in Europa, è notevolmente aumentato dal 2019”, si legge ancora nel rapporto. “Sia la quantità totale sequestrata in Africa che il numero di grandi sequestri hanno raggiunto livelli record nel corso del 2021”.
Il rapporto afferma che il Covid-19 ha avuto un effetto “dirompente” sui mercati della droga, poiché i viaggi internazionali sono stati gravemente ridotti. La domanda è crollata con la chiusura di locali notturni e bar durante i lockdown della pandemia. “Tuttavia, i dati più recenti suggeriscono che questo crollo ha avuto un impatto minimo sulle tendenze a lungo termine”, afferma il rapporto. “L’offerta globale di cocaina è a livelli record”.
A dominare ancora le rotte del traffico resta la Colombia. E’ in forte aumento anche l’uso del crack nei paesi dell’Europa occidentale e, tra questi, nel Regno unito, Belgio. Francia, Spagna. Anche in Italia la crescita del consumo di questa variante della cocaina è lenta ma costante.
Il principale “hub” italiano dell traffico di cocaina, sulla base dei sequestri effettuati, appare essere Gioia Tauro col suo grande porto. Ma in Europa i principali centri di arrivo della cocaina sono Anversa e Rotterdam.
I gruppi criminali di piccole e medie dimensioni stanno giocando “un ruolo sempre più importante” nel traffico globale di cocaina. Questi gruppi gestiscono solo parti della filiera e formano partenariati con altre organizzazioni. La frammentazione è stata osservata in tutte le regioni e gli attori coinvolti sono diventati sempre più specializzati.
Tuttavia restano i cartelli messicani rimangono i principali attori a livello globale. Il Cártel de Sinaloa e il Cártel Jalisco Nueva Generación (CJNG), per esempio, controllano in gran parte i corridoi di traffico tra il Messico e gli Usa. Poi si affidano a gruppi criminali locali e bande di strada per distribuire cocaina. La maggior parte dei gruppi criminali messicani sono propaggini di ex organizzazioni ancora più grandi. Costituiscono costantemente alleanze con altri gruppi.
Il cartello criminale brasiliano Primeiro Comando da Capital (PCC), dal suo punto di vista, ha ampliato la sua presenza in altri paesi sudamericani, in Africa e in Europa, e controlla diverse fasi della catena di approvvigionamento della cocaina.
In Europa, il traffico di cocaina sembra essere controllato da gruppi criminali europei, alcuni impegnati nella ricezione della droga e altri specializzati nella sua distribuzione. I gruppi criminali della regione dei Balcani sono diventati i principali player del traffico su larga scala.
Sulle vie di transito africane, invece, sembrano essere predominanti le reti criminali nigeriane. Sono attive anche a livello globale, supportate da un segmento della diaspora nigeriana e da una vasta rete di corrieri della droga.