“Chi non ha futuro nella propria terra cerca altrove”. Giovedì Cdm a Cutro
Roma, 6 mar. (askanews) – Per tornare a parlare della strage dei migranti a Cutro, mentre ancora non si conosce il numero definitivo delle vittime del naufragio davanti alle coste calabresi, il Presidente della Repubblica ricorda l’accoglienza e l’aiuto che il nostro paese seppe dare agli afghani in fuga dal regime talebano: “quei profughi ci hanno fatto tornare alla mente quanto il nostro paese ha fatto due anni fa per portare in Italia tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione: li abbiamo tutti accolti qui, non abbiamo lasciato nessuno”.
Solo un riferimento storico ma che associato a quanto avvenuto qualche giorno fa: “un evento tragico, che ha commosso l’intero paese” serve a chiarire il punto di vista del Colle su quella che dovrebbe essere la linea di condotta dell’Italia ma anche dell’Europa. “Il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia per la sua parte, dell’Ue e di tutti paesi che ne fanno parte, questa – ha scandito il capo dello Stato – è la risposta vera da dare a quello che è accaduto”. ì Il primo atto del governo sarà riunirsi a Cutro giovedì prossimo per la riunione del Consiglio dei ministri, questa la decisione annunciata dalla premier Giorgia Meloni e ufficializzata questa mattina.
Oggi Sergio Mattarella era a Potenza, dove ha partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico e del 40esimo anniversario dalla fondazione dell’università della Basilicata, per l’occasione è intervenuta anche una studentessa iraniana Pegah Moshir Pour, laureata in ingegneria edile- architettura proprio qui in Italia. Le sue parole hanno ispirato il richiamo del Presidente alla difesa della libertà e dei diritti umani in Iran come in ogni parte del mondo. “I diritti umani e la libertà non sono effettivi se non appannaggio di tutti – ha sottolineato – e il mondo intero è sempre più una comunità interconnessa dentro la quale la mancanza di libertà o dell’esercizio dei diritti in un luogo colpisce tutti, ovunque”.
Ecco perchè le immagini del naufragio di Cutro “ci fanno tornare alla mente le immagini televisive della grande folla di afghani all’aeroporto di Kabul che imploravano un passaggio aereo, questo ci fa comprendere il perchè intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare, con sofferenza, la loro terra per avere una possibilità di futuro altrove”.
La visita all’ateneo e l’intervento del rappresentante degli studenti è uno spunto anche per ricordare che questo è “un luogo in cui si esercita la democrazia, in cui si sviluppa la libertà, è questa la funzione della trasmissione del sapere” ma bisogna ammettere che molte sfide sono ancora da raccogliere affrontare e superare nel nostro paese”, ha aggiunto Mattarella condividendo l’appello degli studenti alla politica a “fare presto”.
“Fare presto è un elemento essenziale di richiamo per il nostro paese perchè i ritmi della vita cambiano sempre più velocemente e le risposte, per essere efficaci, devono essere tempestive altrimenti giungono in ritardo, inutilmente”, ha osservato il capo dello Stato.