Il Presidente della Repubblica in visita alla base gestita dall’ASI
Roma, 15 mar. (askanews) – “Il Centro Spaziale di Malindi è un esempio di grande successo che intendiamo continuare congiuntamente, con la comune responsabilità e comune direzione, a sviluppare e a far crescere. E questa collaborazione scientifica e tecnologica è una pista di collaborazione per il futuro che intendiamo intensificare”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita al Luigi Broglio Malindi Space Center, avvenuta nell’ambito della visita di Stato in Kenya.
Ad accoglierlo il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, l’Ambasciatore d’Italia in Kenya, Roberto Natali, il Ministro della Difesa, kenyano Aden Bare Duale e il Chairman dell’Agenzia Spaziale del Kenya, Gen. James Aruasa.
La base è un asset strategico per Italia e il Kenya nelle tecnologie spaziali e la cooperazione internazionale, sottolinea l’Agenzia spaziale italiana che la gestisce dal 2004. Presso il centro lavorano circa 200 persone, 192 delle quali sono personale locale. La presenza italiana è regolata da un accordo intergovernativo tra Italia e Kenya e 5 protocolli tematici.
“La Base – ha affermato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia – è un modello di partnership strategica, unico in Africa e nel mondo: alla Base Luigi Broglio guarda l’Europa ESA e UE, ma anche gli Stati Uniti, che da qui hanno potuto tracciare il lancio di un telescopio spaziale mai costruito prima, il James Webb, e le Nazioni Unite per il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile nell’ambito delle attività di formazione svolte dalla BSC”.
L’evento ha preso il via con la cerimonia per lo svelamento della targa di commemorazione della visita di Stato. A seguire il presidente Saccoccia ha presentato le attività del centro spaziale. Le delegazioni hanno poi visitato il Control Space Center che si occupa del tracciamento degli oggetti spaziali in orbita, del supporto ai lanci, della ricezione dei dati satellitari e le attività di formazione. Queste ultime riguardano in particolare la collaborazione tra università italiane e kenyane per la realizzazione di cubesat. Successivamente durante la visita all’International Center for Space Education Saccoccia ha spiegato la funzione del centro internazionale di formazione spaziale come hub per tutto il continente africano.