sabato, Luglio 27, 2024

News e Investimenti

Breaking News

Parigi 2024, programma oggi...

(Adnkronos) - Azzurri a caccia di medaglie per l'Italia oggi, sabato 27...

Ostaggi Israele, vertice domenica...

(Adnkronos) - Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere...

Israele, Netanyahu ospite a...

(Adnkronos) - "Irrispettosa". Così Donald Trump ha definito la dichiarazione di...

Esodo estivo 2024, weekend...

(Adnkronos) - Weekend di primo esodo estivo 2024, oggi sabato 27 luglio...
HomeAttualitàIN'EI, una nuova...

IN’EI, una nuova galleria a Venezia che inaugura con Gao Bo

Un progetto nato per portare in Italia arte e design dall’Oriente

Venezia, 11 mar. (askanews) – Una nuova galleria d’arte a Venezia, per portare in Italia artisti dall’Oriente. IN’EI, questo il nome dello spazio poco distante dal Ponte di Rialto, è un progetto di Hélène Dubois, che lo ha fondato insieme a Patrice Dumand. “Apriamo questa galleria a Venezia, dedicata all’arte e al design dell’Asia orientale – ha detto Dubois ad askanews -. Abbiamo scelto questo luogo perché Venezia è stata sempre la porta d’Oriente. Per questo siamo molto felici di arrivare in questa città che per noi rappresenta la creatività e l’arte”.

La mostra inaugurale è molto intensa, e l’opera più forte occupa lo spazio in un modo installativo, che è già in un certo senso una dichiarazione di poetica anche della stessa galleria. L’artista chiamato è Gao Bo, che ha portato il progetto “Offerta. Venezia-Himalaya” e si è concentrato in particolare sui ritratti di donne e uomini impressi sulla pietra. “Questo lavoro – ci ha spiegato Gao Bo – è stato realizzato in Tibet, i mille ritratti che ci sono qui sono tibetani: incontrati per strada, sono giovani, sono miei amici tibetani… Perché li ho ritratti? Perché questi ritratti compongono alla fine il nostro di ritratto”.

L’opera, realizzata nel 2012, è nata dal legame dell’artista con la cultura tibetana ed è non solo un’offerta alle persone rappresentate, e a tutto il loro popolo, ma anche una riflessione sulla vita, sulla morte, sulla memoria e sulla relatività del tempo. Oltre che sulla violenza e sui campi di detenzione, simboleggiati dai numeri impressi su ogni pietra. “Questi numeri – ha aggiunto l’artista – sono una sorta di archivio. Ho voluto archiviare queste storie”.

In questa prospettiva è anche molto suggestivo il neon installato nella galleria: una scritta “non verbale”, che nasce dal rifiuto di tutte le lingue che si sono compromesse con la violenza.

Correlati

“Dieci milioni di italiani soffrono di occhio secco: casi in aumento tra minori per esposizione a smartphone e tablet”

“Si stima che più di dieci milioni di persone (un italiano su cinque) abbiano sofferto di disturbi oculari riconducibili all’occhio secco (Dry Eye), un disagio vissuto come una vera e propria patologia, al pari dei dolori di una angina...

Innovation Village 2024, l’8 e 9 maggio a Napoli tra sostenibilità, AI e le opportunità per le imprese

Promuovere lo scambio di fabbisogni, idee e conoscenze e co-progettare soluzioni tecnologiche innovative e funzionali attraverso la creazione di circuiti collaborativi fra ricerca e imprese è l’obiettivo di Innovation Village 2024, il network di riferimento del Mezzogiorno in ambito...

Professioni, nel 2023 dall’Odcec Roma quasi mille ore di formazione gratuita in aula

“Il Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma ha confermato, anche nel 2023, il proprio impegno nel campo della formazione, offrendo in un anno quasi 1000 ore di formazione in aula gratuita agli iscritti (993)....