Anche il Terzo settore vi può accedere
Il limite di garanzia per ogni impresa rimane di 5 mln di euro. La percentuale della garanzia viene adattata in base alla fascia di rischio dell’azienda, sono escluse le imprese della fascia di rischio 5, la più elevata. Possono beneficiare della garanzia del Fondo anche le grandi imprese con un numero compreso tra 250 e 499 dipendenti.
Queste sono le linee di riforma del Fondo di Garanzia per le PMI incluse negli emendamenti del relatore al Decreto approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra le novità, la possibilità anche per il Terzo settore di utilizzare le garanzie del Fondo.
Questa riforma si applicherà nel’anno 2024. È questo l’anno in cui è stata individuata la relativa copertura per un fabbisogno stimato in 2,9 miliardi di euro, come si legge nella Relazione tecnica sulle modifiche proposte.
A partire dal 1° gennaio 2024, le garanzie saranno concesse fino al 55% per le transazioni finanziarie delle micro, piccole e medie imprese che rientrano nelle fasce 1 e 2 (rischio di credito basso o medio). La soglia sale al 60% per le imprese delle fasce 3 e 4 (rischio accettabile o significativo).
La soglia è ulteriormente aumentata all’80% per le transazioni finanziarie relative al finanziamento di programmi di investimento o per le transazioni finanziarie relative alle PMI nei tre anni precedenti la richiesta di garanzia del Fondo, per le quali non è possibile effettuare una valutazione del rischio.
Per le imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499, il Fondo può concedere garanzie fino al 15% della sua dotazione annuale.
Per queste imprese (escluse comunque le imprese a più alto rischio), possono essere concesse garanzie fino ad un massimo del 30% per le operazioni di finanziamento della liquidità e fino al 40% per le operazioni di finanziamento di programmi di investimento e per le operazioni relative a imprese di nuova costituzione.
Ciro Di Pietro
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