Il killer è il partner o l’ex (59%) ma anche genitore o figlio (33%)
Milano, 8 mar. (askanews) – Le donne assassinate nel 2022 sono state 125 (il 39% dei 319 omicidi volontari consumati), il +12% rispetto al 2019 quando erano state 112, e in crescita costante anche sul dato del 2020 (118) e del 2021 (119). Il 95% delle vittime erano maggiorenni e il 78% di nazionalità italiana. E’ quanto risulta dal Rapporto sulle donne vittime di violenza curato dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della Giornata internazionale della donna.
Focalizzando l’attenzione sull’ambito familiare/affettivo lo studio evidenzia come, dal 2020, gli omicidi di donne mostrino un costante incremento (+10%), a fronte di un trend discendente del dato complessivo (-8%). Nello stesso ambito, invece, risultano in diminuzione sia gli omicidi commessi dal partner/ex partner (-17%), sia il numero delle relative vittime donne che, da 68 del 2019 passano alle 61 del 2022 (-10%), rappresentando però in percentuale il 91% (61 su 67), perché solo nel 9% dei casi le vittime sono uomini. Considerando le sole donne uccise in ambito familiare/affettivo, le stesse sono vittime di partner o ex partner nel 59% dei casi (61 su 103). Numerosi anche i casi in cui risultano uccise per mano di genitori o figli (33%, 34 su 103), mentre è residuale il caso di omicidi commessi da altro parente (8%, 8 su 103).
Negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo si rivela preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche (49 casi), armi da fuoco (23), asfissia/soffocamento/strangolamento (16), lesioni o percosse (14 eventi) e un avvelenamento.