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Covid, Istat: nel 2020 sostegni a reddito per 11,5 milioni di famiglie

Nel 2021 invece insieme delle misure ha raggiunto 6,9 milioni famiglie

Roma, 8 mar. (askanews) – Ben 11,5 milioni di famiglie, poco meno della metà delle famiglie, hanno ricevuto qualche forma di sostegno al reddito durante il 2020. Tale numero si è ridotto considerevolmente nel 2021, quando l’insieme delle misure ha raggiunto 6,9 milioni di famiglie (26,8% delle famiglie in Italia). E’ quanto emerge da un report dell’Istat.

Anche la compresenza nella stessa famiglia di destinatari di misure di tipo diverso è diminuita: tra le famiglie beneficiarie il 24,4% nel 2020 ha percepito più di un tipo di sussidio a fronte del 17,7% nel 2021.

Tra le famiglie beneficiarie il 69,7%, nel 2020, ha percepito esclusivamente sussidi legati all’attività lavorativa (indennità per lavoratori autonomi e atipici, Cassa integrazione guadagni, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e bonus baby-sitting), il 23,8% unicamente sussidi di contrasto alla povertà (Reddito e Pensione di Cittadinanza, Reddito di emergenza) e il 6,5% entrambe le tipologie.

Analizzando le misure principali si stima che nel 2021 il 19% dei lavoratori dipendenti del settore privato extra-agricolo abbia utilizzato la Cig, in diminuzione rispetto al 46,2% del 2020, ma circa cinque volte il valore pre-pandemia (2019). Forti concentrazioni si osservano nei settori degli Alberghi e ristoranti (oltre il 50% nel 2021), dei Servizi alla persona e delle Costruzioni (circa un terzo). Nel 2021 e rispetto alla distribuzione del reddito, la percentuale di percettori di Cig è leggermente maggiore nei due quinti più poveri (oltre il 20%).

Nel 2021 il 6,8% degli individui di 15-64 anni ha percepito la Naspi. L’incidenza dei percettori di NASpI è decisamente più marcata in settori tipicamente stagionali come gli Alberghi e la ristorazione (21%), e in altri settori come i Servizi alla persona (13,6%), la Sanità e l’Istruzione (10,5%).

Analogamente si registra una maggiore incidenza dei percettori di Naspi nei quinti di reddito medi e medio-bassi (in particolare nel secondo (9,1%) e terzo quinto (8,6%)). Il quinto più povero, caratterizzato da un più basso tasso di occupazione, ha una incidenza inferiore (7,2%). Le donne percepiscono la Naspi più degli uomini (7,5 rispetto a 6,1%), e il divario di genere, è particolarmente ampio per gli stranieri provenienti da paesi Ue: le donne percettrici sono circa il doppio (16%) rispetto agli uomini (8,8%).

Nel 2021 i beneficiari dell’indennità per i lavoratori atipici sono il 2,3% degli individui di 15-64 anni e sono presenti soprattutto nell’Agricoltura (26,6% degli occupati del settore).

Nel 2021 il 5,3% delle famiglie ha percepito il RdC e quasi la totalità in modo “persistente” avendone beneficiato anche nel 2020 (5,2% delle famiglie totali). Nel quinto più povero il 19,9% delle famiglie ha ricevuto la misura in entrambi gli anni. Nel 2021 il 2,3% delle famiglie ha percepito il Rem, la misura emergenziale di contrasto alla povertà, e solo lo 0,7% ne ha beneficiato anche nel 2020, con una incidenza che sale al 3,2% se si considera solo il primo quinto di reddito.

Nel 2021 il 74% delle famiglie beneficiarie del RdC e il 70,3% di quelle beneficiarie di Rem appartiene al quinto più povero. Il Rem ha coinvolto una quota più ampia di famiglie con stranieri (35,4% nel 2021) rispetto al RdC (15,1%).

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