Grande successo per la seconda edizione della tre giorni a BolognaFiere
Bologna, 28 feb. (askanews) – Oltre 10mila ingressi, la metà dei quali operatori del settore. E’ questo il bilancio della seconda edizione di Slow Wine Fair, la tre giorni dedicata al “vino buono, pulito e giusto” che si chiude oggi a BolognaFiere. Ben 750 le cantine che hanno partecipato, il 50% in più rispetto allo scorso anno, tanto che è raddoppiata anche la superficie espositiva: 20mila metri quadrati in due padiglioni. Il successo è dovuto anche alla indiscutibile qualità e all’omogeneità dei vini proposti, selezionati secondo i requisiti definiti da Slow Food attraverso la guida Slow Wine e alla commissione di assaggio italiana e internazionale che ha degustato le etichette non segnalate nella guida.
Più di un centinaio i produttori internazionali che hanno partecipato con una qualificata presenza, in particolare, da Francia, Cina e Macedonia del Nord. Quattromila le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di appassionati e di osti, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere in questi tre giorni. Tra le novità, le aree espositive dedicate alla Fiera dell’Amaro d’Italia, promosso da Amaroteca e Associazione Nazionale Amaro d’Italia (Anadi), e alla selezione di produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino. Significativa tra il pubblico specializzato, la presenza dall’estero, tra cui spiccava quella di alcune centinaia di buyer selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania, che permetteranno alle cantine presenti di accedere a nuovi mercati esteri. Da segnalare infine il successo delle nove, interessanti, masterclass.
“I numeri e le impressioni raccolte a caldo in questi giorni confermano che sono state comprese le potenzialità della Slow Wine Coalition, che per rivoluzionare il mondo del vino parte dall’unione delle tre forze principali della filiera: i produttori, con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente; chi il vino lo commercializza e svolge un ruolo fondamentale per la promozione del territorio e di un consumo consapevole; infine, i consumatori, con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione” ha dichiarato il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio, ricordando che “al centro di tutto c’è la ricerca di un’autentica sostenibilità che qui non è sbandierata, ma si riempie di contenuti e soprattutto di azioni, che nel lavoro quotidiano di queste realtà sono un prerequisito, un punto di partenza e non di arrivo”.
“Il successo della seconda edizione di Slow Wine Fair, insieme a Marca, Sana e al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti che debutterà a novembre, conferma BolognaFiere come il principale polo fieristico per le esposizioni internazionali b2b del settore agroalimentare e come luogo elettivo in cui gli operatori non solo fanno business, ma tracciano le tendenze del mercato” . ha affermato, il dg di BolognaFiere, Antonio Bruzzone, sottolineando che “alla luce dei risultati ottenuti dalla Slow Wine Fair sia in termini qualitativi che quantitativi, siamo contenti di aver sposato da subito la felice intuizione di Slow Food, dando spazio e voce a un mondo vitivinicolo che guarda al futuro con coscienza e impegno”.
La terza edizione si terrà sempre alla Fiera di Bologna dal 25 al 27 febbraio 2024.