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Borrell: Pechino ha preso distanze da suo ambasciatore a Parigi

Su sovranità ex repubbliche Urss bastano i chiarimenti dalla Cina

Bruxelles, 24 apr. (askanews) – “E’ stato importante, e ci tengo a segnalarlo, che Pechino abbia preso le distanze dalle dichiarazioni inaccettabili del suo ambasciatore a Parigi. Ieri avevo detto su Twitter che speravo che queste ossservazioni o dichiarazioni dell’ambasciatore non fossero la posizione ufficiale della Cina; e ora abbiamo una risposta concreta che non lo sono. Quindi è una buona notizia”.

Lo ha affermato l’Alto Rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Esteri di oggi a Lussemburgo, in riferimento alle dichiarazioni dell’ambasciatore cinese a Parigi, Lu Shaye, secondo cui la Crimea apparterrebbe alla Russia e i paesi dell’ex Unione sovietica non avrebbero uno “status effettivo” di Stati sovrani nel diritto internazionale.

“Ora – ha osservato Borrell -, nel comportamento degli ambasciatori di tutto il mondo può succedere che vi sia un’espressione sbagliata, o una frase espressa in modo equivoco. Non entro in questa faccenda, è una questione che riguarda il Ministero degli Esteri cinese. Quello che volevo sapere è quale fosse la posizione ufficiale. Questo è stato chiarito, e, come previsto, non mette in discussione la sovranità delle ex repubbliche sovietiche, siano esse nel Baltico, o in Asia centrale, o nel Caucaso. Ci possono essere altri problemi, ma credo che questo incidente, debitamente chiarito, sia servito”.

“Credo che le spiegazioni che abbiamo ricevuto dal ministero degli Esteri cinese in Cina siano sufficienti”, ha tagliato corto l’Alto rappresentante.

“Sulla Cina: come è noto, la mia visita” a Pechino “ha dovuto essere riprogrammata”, ma bisogna “parlarsi per capirsi meglio. Insistiamo sull’idea, e io personalmente insisto sull’idea, che ci sono aree in cui i nostri interessi convergono e dobbiamo lavorare insieme. Le sfide globali non si risolvono senza la Cina”, come per il clima, o la salute mondiale. “Ma noi ci aspettiamo anche – ha ricordato Borrell – che la Cina agisca in difesa delle regole e delle norme internazionali, in modo del tutto non selettivo”. E in particolare, “quando si tratta della Russia che giustifica la guerra contro l’Ucraina, la Cina in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza ha la responsabilità di difendere la carta delle Nazioni Unite”.

“Ma sulla Cina – ha annunciato Borrell – dovremo continuare a discutere sulla prossima riunione di Gymnich”, la riunione informale dei ministri degli Esteri che si svolgerà in Svezia; “stiamo preparando un ‘position paper’ che aggiorna e ricalibra la nostra strategia nei confronti della Cina, così come è stata definita nel 2019, che è molto tempo fa; stiamo studiando come attuare un nuovo approccio. Anche in questo caso la politica estera deve essere definita dal Consiglio dell’Unione europea, e lavoreremo per presentarla con un’analisi, il ‘position paper’, che sarà discusso dai leader” dei Ventisette. “Oggi c’erano troppi temi all’ordine del giorno per poter approfondire il tema della Cina, ma sarà un tema permanente di cui parleremo al Gymnich”.

“Non si tratta di riscoprire la ruota, o di cambiare tutto: è chiaro che la definizione della Cina come concorrente, partner e rivale (che era stata affermata nel 2019, ndr) è ancora molto valida, perché rispecchia fedelmente la situazione; puoi combinare questi tre elementi in proporzioni diverse e trovare un mix diverso. Tutto dipende da come li combini; e oggi è chiaro che la dimensione della rivalità è aumentata, ma non sono diminuite le dimensioni del partneriato, né la dimensione della competizione; al contrario, è aumentata anche la dimensione della concorrenza”, ha spiegato l’Alto Rappresentante.

E ha aggiunto: “Mentre continuiamo a parlare della Cina, i nostri rapporti commerciali con essa continuano ad aumentare. La stessa cosa era accaduta la dipendenza energetica della Russia: tutti nel mondo parlavano della dipendenza energetica dalla Russia, mentre quella dipendenza continuava ad aumentare. Noi continuiamo ad avere un rapporto economico, finanziario e commerciale con la Cina di tale importanza che non può essere ignorato: ci sono quasi 12,5 miliardi di euro al giorno di relazioni commerciali, e questa cifra è in aumento”.

“Quindi – ha sottolineato Borrell – dobbiamo continuare a lavorare su questo trittico. Ma dove sia il baricentro di questo trittico, il punto di equilibrio di quel triangolo, dipende dal peso di ogni vertice. Parlando in termini di meccanica, in un triangolo con tre vertici dipende la direzione in cui il tirangolo si inclina dipende dal peso di ciascun vertice. Ma questi tre lati del triangolo continueranno comunque ad esistere”.

“Quello che faremo, con i dati attuali, diversi da quelli di qualche anno fa, e con l’atteggiamento degli Stati Uniti, diverso da quello di quattro o cinque anni fa, sarà ricalibrare il nostro approccio verso la Cina, tenendo conto conto dei punti di vista espressi dalla presidente della Commissione europea, naturalmente, e di quelli dei capi di Stato e di governo dei diversi paesi dell’Unione. E ovviamente del nostro, quello dei ministri degli Esteri, che hanno il compito di proporre al Consiglio europeo una politica estera così importante come lo è il rapporto con la Cina”, ha concluso l’Alto Rappresentante.

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