ABI: novità importanti, ora dare certezza giuridica
I colloqui tra Parlamento Europeo, Commissione e Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sull’attuazione della fase finale dell’accordo internazionale per il rafforzamento dei parametri di solidità patrimoniale delle banche, denominato “Basilea III”.
L’accordo, riportato in un comunicato del Consiglio Europeo, riguarda un “output floor”, che limita la flessibilità delle banche nell’utilizzo di modelli interni per il calcolo dei livelli di capitale.
L’accordo riguarda anche aspetti relativi al rischio di credito, al rischio di mercato e al rischio operativo. È stata inoltre concordata la proporzionalità delle regole, in particolare per quanto riguarda le Istituzioni finanziarie più piccole e “non complesse”.
In un comunicato, Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), e Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI, hanno sottolineato le “importanti novità” dell’accordo.
“Le conclusioni del trilogo e l’accordo provvisorio sull’attuazione dell’accordo Basilea 3+ evidenziano diverse novità, tutte importanti, alcune complesse che incrementano necessità di capitali per le banche in Europa”.
“Altre conclusioni soddisfano requisiti utili per le banche operanti in Italia – rilevano – innanzitutto misure in tema di crediti deteriorati (Npl), compreso l’ampliamento delle regole per consentire la parziale eliminazione degli effetti delle c.d. ‘cessioni massive’ (massive disposals) di Npl sul calcolo dei requisiti patrimoniali attraverso modelli interni e il ripristino parziale del c.d. ‘filtro prudenziale’ per compensare temporaneamente l’impatto delle fluttuazioni del prezzo dei titoli di Stato valutati al fair value”.
“Il mandato all’EBA di rivedere il trattamento delle ristrutturazioni sfavorevoli ai fini della classificazione delle inadempienze; ponderazione dello 0% del capitale detenuto dalle banche centrali; in determinate circostanze, le holding potrebbero essere escluse dal perimetro di consolidamento; disponibilità di terreni agricoli come garanzia per i prestiti ai sensi delle norme di Basilea”.
“Migliore riconoscimento del valore delle quote di fondi (OIC) come garanzia dell’esposizione; assenza di aggiunte di capitale relative ai fattori ESG nei requisiti del primo pilastro; possibilità di beneficiare dei cosiddetti fattori di sostegno alle infrastrutture; un minore assorbimento per i mutui residenziali, a determinate condizioni tra cui il rispetto di soglie percentuali del rapporto tra l’importo del mutuo e valore dell’immobile”.
“Attendiamo e sollecitiamo – concludono Patuelli e Sabatini – la pronta pubblicazione di queste conclusioni nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, al fine di dare certezza giuridica e prospettica alle attività delle imprese bancarie e, per estensione, alle attività delle imprese ordinarie e delle famiglie”.
Giovanni Lombardi Stronati
Immagine di macrovector su Freepik