Aumento del debito di 84,4 mld
Roma, 15 feb. (askanews) – Al 31 dicembre scorso il debito delle amministrazioni pubbliche era pari a 2.762,5 miliardi da 2.678,1 miliardi a fine 2021, quando era al 150,3 per cento del PIL. Lo rende noto Bankitalia nelle sua pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” spiegando che l’aumento del debito nel 2022 (84,4 miliardi) ha riflesso sia il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (54 miliardi) sia l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio (34,4 miliardi). Le disponibilità liquide del Tesoro sono diminuite di 4 miliardi, a 43,5.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è cresciuto di 85 miliardi, a 2.675,3, mentre quello delle amministrazioni locali si è ridotto di 0,6 miliardi, a 87; il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile.
Lo scorso dicembre la vita media residua del debito era pari a 7,7 anni, da 7,6 del 2021. Nel corso del 2022 la quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è cresciuta ulteriormente per effetto degli acquisti di titoli pubblici nell’ambito dei programmi decisi dall’Eurosistema, collocandosi al 26,1 per cento alla fine dell’anno (dal 25,3 per cento al termine del 2021).