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Archivio centrale dello Stato, si inaugura “Lo scrigno della memoria”

Domani alle 12 con il ministro Sangiuliano

Roma, 13 mar. (askanews) – L’Archivio centrale dello Stato inaugura “Lo scrigno della memoria”, un percorso espositivo che ripercorre la storia d’Italia attraverso le preziose testimonianze custodite dall’Istituto. L’inedita narrazione si sviluppa all’interno di un nuovo e permanente spazio museale situato al piano terra del corpo centrale dell’edificio, nel cuore del complesso monumentale progettato per la mostra delle Forze Armate nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1942, sede dell’Archivio dagli anni Cinquanta del Novecento.

L’inaugurazione si svolgerà il 14 marzo (alle 12) alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, mentre la mostra sarà aperta al pubblico a partire dal 22 marzo prossimo. L’esposizione si sviluppa attraverso pannelli testuali, teche espositive e apparati multimediali articolati lungo cinque aree tematiche. Protagonista del racconto, uno dei tre testi originali Costituzione della Repubblica Italiana conservato dall’Archivio. L’opera L’Italia dell’art. 5, realizzata dal Maestro Emilio Isgrò appositamente per l’Archivio ispirandosi ai principi della Carta Costituzionale, accoglie i visitatori al centro del Museo.

Assieme alla raccolta completa degli originali delle Leggi e dei decreti dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri e ai fondi della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente, è possibile fruire di una selezione di documenti tra i più significativi per la storia del Nazione: il telegramma di Garibaldi al generale La Marmora (“Obbedisco”), l’elenco dei Mille di Marsala, i progetti per le opere governative per la nuova Capitale, la documentazione prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri durante la Prima guerra mondiale, le bandiere delle associazioni operaie coinvolte nel cosiddetto biennio rosso e le fonti relative al regime fascista dalla marcia su Roma fino alla sua caduta.

Un posto di rilievo è riservato inoltre al materiale documentario sulle leggi razziali, sulla Seconda guerra mondiale, sull’attività di tutela e protezione dei beni culturali durante gli eventi bellici, sulla lotta di Liberazione, sulle stragi degli anni 1969-1980, recentemente declassificato in seguito alle direttive dei Presidenti del Consiglio Prodi, Renzi e Draghi. Il museo rende omaggio anche alla creatività e originalità italiana dedicando uno spazio al Made in Italy: brevetti e modelli che ripercorrono il processo sociale, economico e culturale dell’Italia post unitaria. “L’Archivio Centrale dello Stato è fin dalla sua istituzione un luogo in cui studiosi e ricercatori operano per indagare la storia della nazione. Spesso le carte conservano la memoria collettiva. Oggi si apre a un pubblico più vasto con un’iniziativa che ha il pregio di valorizzare documenti di eccezionale valore, capaci di trasmettere il senso profondo della nostra identità nazionale. Nello ‘Scrigno della memoria’ ognuno di noi potrà trovare le tracce di quel percorso che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’Italia, permettendoci di proseguire con maggior consapevolezza nel nostro essere nazione italiana”, dichiara Gennaro Sangiuliano.

Il nuovo ambiente, inoltre, svolge anche funzione di deposito e accoglie gli archivi personali dei Presidenti del Consiglio dei Ministri e di eminenti personalità della politica italiana. Il percorso museale che si sviluppa al suo interno è finalizzato alla valorizzazione del patrimonio e alla promozione della conoscenza della storia del Paese; si rivolge ad un pubblico eterogeneo e agli istituti scolastici che possono usufruire di specifiche visite storico-didattiche.

“Il progetto nasce per promuovere l’educazione al patrimonio e la conoscenza della storia del Paese e delle sue istituzioni democratiche- spiega il Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale – seguendo le esperienze delle maggiori istituzioni archivistiche nazionali e internazionali, tra cui i National Archives and Records Administration (NARA) degli Stati Uniti e le Archives Nationales di Francia. La preziosa esposizione permette di ripercorrere la storia del Paese, dall’Unità ai nostri giorni, dal punto di vista politico, economico e sociale attraverso documenti, cimeli, materiali bibliografici, fotografici e audiovisivi, provenienti dai fondi dell’Istituto ed è rivolta in particolar modo alle nuove generazioni. La realizzazione del percorso museale – prosegue il Sovrintendente – fa parte di un più ampio progetto dell’Istituto finalizzato alla razionalizzazione degli spazi dei depositi della sede, finanziato dal ministero della Cultura nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” 2021-2023.”

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