La premier ribatte: finora voi al governo, italiani più poveri
Roma, 15 mar. (askanews) – Va in scena nell’aula della Camera il primo duello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, con la neo segretaria del Pd che approfitta del question time per denunciare la “incapacità”, la “insensibilità” e “l’approssimazione” della presidente del Consiglio.
Schlein sceglie il terreno di scontro: “Perchè non approviamo subito salario minimo e congedo paritario di almeno tre mesi? Aiuterebbe anche il lavoro delle donne, noi ci siamo”, dice illustrando la sua interrogazione. Ma a partire all’attacco è Meloni, che sceglie il sarcasmo per addossare ai governi precedenti la responsabilità della perdita di potere d’acquisto dei salari e degli stipendi: “Gli interroganti del Pd, con una sincerità che fa loro onore, fanno notare che la quota di pil destinata a salari e stipendi è diminuita più che negli altri Paesi industrializzati. È vero, c’è un problema: chi ha governato fino ad ora ha reso gli italiani più poveri e questo governo deve fare quello che può per invertire la rotta”.
Nel merito, la presidente del Consiglio ribadisce il no al salario minimo: nel sistema italiano, è la convinzione della presidente del Consiglio, potrebbe “per paradosso” generare per i lavoratori condizioni “peggiori di quelle di oggi”, favorendo “le grandi concentrazioni economiche”. La strada, per Meloni, invece quella di estendere la contrattazione collettiva e tagliare le tasse sul lavoro. Il congedo parentale è invece l’unico tema di possibile avvicinamento: “Siccome abbiamo molto a cuore la questione della denatalità, sul tema del congedo parentale sono sempre pronta a confrontarmi”.
Durissima la replica di Schlein, che sceglie tre sostantivi per definire l’azione del governo: “Incapacità, approssimazione e insensibilità”. Perchè oggi, ricorda Schlein a Meloni, “lei è al governo, ci sono io all’opposizione: non è più tempo di dare la responsabilità ad altri, spetta a voi dare risposte agli italiani. Servono risposte immediatamente, ma lei dice di no e rinvia a soluzioni incerte che risulteranno tardive e inadeguate”, insiste la leader dem. E anche se al governo da soli cinque mesi, “siete andata nella direzione opposta e sbagliata: più voucher e volete estendere i contratti a termine”. Ma ora “la vostra propaganda sta sfumando, ora che non siete più all’opposizione e il giudizio degli italiani sarà per quello che fate e non per le false promesse alimentate per anni e svanite nei primi mesi del governo”.