Tre giorni di dibattiti su energia, sicurezza, ruolo della Cina e corridoi
Baku, 9 mar. (askanews) – Tre giorni di dibattiti e interventi per scoprire “Il mondo di oggi: sfide e speranze”. Con questo tema, che include sicurezza energetica, instabilità regionale, corridoi transeuropei, rapporti tra Asia ed Europa e il ruolo della Cina nello scenario internazionale, si aprono i tre giorni del Global Baku Forum, la decima edizione dell’evento che si svolge nella capitale azerbaigiana e che vedrà sul palco, oltre al presidente e padrone di casa Ilham Aliyev anche altri capi di stato come il lettone Egils Levits, il bulgaro Rumen Radev, il presidente di Timor Est Jose Ramos Horta e tra gli altri gli interventi del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus e di Wu Hongbo, rappresentante speciale del governo cinese per gli affari europei.
In questo contesto, nella tre giorni che si apre oggi, verranno esplorate le nuove e vecchie minacce alla sicurezza globale, le ipotesi su come riformare il multilateralismo per renderlo efficace, i corridoi di trasporto che collegano l’Europa all’Asia attraverso l’Azerbaigian e Paesi dell’Asia centrale.
Oltre 400 partecipanti tra ex capi di stato di governo, tra cui il serbo Boris Tadic e gli ucraini Petro Poroshenko e Viktor Yushchenko, ministri degli esteri e eminenti studiosi internazionali provenienti da oltre 50 paesi stranieri. Il co-presidente del Centro Nizami Ganjavi International Center, che organizza l’evento, l’ex vicepresidente della Banca mondiale Ismail Serageldin, ha dichiarato che il Forum è diventato la piattaforma principale di confronto in questa parte del mondo. Parlando alla conferenza stampa dedicata alla decima edizione del Global Baku Forum, alla vigilia dell’apertura, Serageldin ha sottolineato che quest’anno l’incontro si svolgerà in un momento difficile a livello globale, in cui si affrontano problemi urgenti che minacciano il progresso mondiale. Il co-presidente ha aggiunto che in questo contesto non bisogna dimenticare l’importanza della lotta per l’uguaglianza e il proseguimento del contrasto della pandemia di coronavirus.
Il programma si apre con il discorso del presidente Aliyev nel Palazzo Gulustan. Nella seduta inaugurale sono previsi gli interventi del presidente della Lettonia e di quello di Timor Est. Un messaggio del premier britannico Rishi Sunak e un video messaggio di Tedros. All’apertura sarà letto anche un messaggio del presidente Sergio Mattarella che si è congratulato “per il tema scelto”: “Posso confermare con grande piacere che ogni anno il lavoro svolto dal vostro Centro è volto a promuovere la cooperazione e il dialogo per una reciproca comprensione e la pace”, ha scritto in un messaggio indirizzato al Nizami Ganjavi International Center. Concetto ribadito anche da Tedros in un messaggio pubblicato dai social del centro alla vigilia dell’evento: “Anno dopo anno l’impegno del Ngic è volto a promuovere il dialogo e la cooperazione tra i popoli e le culture” e “si arricchisce e si rafforza, in un quadro volto ad affermare e promuovere il valore della reciproca comprensione e della possibilità di riconciliazione”, “elementi indispensabili per una proficua e sostenibile interazione tra popoli e Stati”.
Nella prima giornata si discuterà della resilienza della Nato, delle sfide legate al clima e delle minacce derivanti dal riscaldamento globale. Altro tema le altre minacce che il mondo sta affrontando, tra cui quella nucleare e quella della insicurezza alimentare. L’Azerbaigian attualmente presiede il Movimento dei Paesi non allineati e ha ospitato un evento con i Paesi del movimento proprio nelle scorse settimane: uno dei panel del primo giorno sarà dedicato a come reinventare il multilateralismo in una nuova era di non-allineamento.
Una delle sessioni della seconda giornata sarà focalizzata sulla Cina e sul ruolo di Pechino nello sviluppo e nella sicurezza globale. Alla vigilia del Forum il presidente Aliyev ha incontrato il rappresentante cinese per gli affari Ue Wu Hongbo. Aliyev ha sottolineato che la cooperazione con la Cina è una delle principali priorità della politica estera dell’Azerbaigian e si sta espandendo non solo su varie piattaforme politiche, ma anche nella sfera economica e come parte della “One Belt One Road”. L’aumento del volume delle merci trasportate dalla Cina verso l’Occidente attraverso l’Azerbaigian ne è un buon esempio, ha sottolineato il presidente azerbaigiano. Il rappresentante speciale ha espresso fiducia che la sua visita contribuirà all’espansione dei legami bilaterali e ha sottolineato che Pechino sostiene l’integrità territoriale dell’Azerbaigian.
Il Forum prevede anche panel sui corridoi energetici, un tema che rende centrale il ruolo dell’Azerbaigian, sempre più hub energetico e fornitore di gas, anche per l’Italia grazie al gasdotto Tap. Il programma seguirà anche il sabato e si concluderà la sera dell’11 marzo con la cerimonia e i discorsi dei presidenti bulgaro Radev e albanese Bajram Begaj.
(di Daniela Mogavero)