Servono misure per sostenere le piccole imprese
“Aumentano gli occupati e diminuiscono gli autonomi”: le stime dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) di febbraio confermano un mercato del lavoro a due velocità. Da un lato, l’occupazione dipendente continua a crescere e a consolidarsi. Dall’altro, il mondo del lavoro indipendente sembra aver imboccato ormai da tempo una parabola discendente, seppur con alti e bassi”. Così Confesercenti ha commentato i dati ISTAT.
“Infatti, il numero dei lavoratori autonomi è sceso ancora di oltre 50mila unità su base annua, scendendo ancora una volta sotto la soglia simbolica dei cinque milioni di occupati. Questa tendenza contrasta con il numero di lavoratori dipendenti, che è aumentato di 404mila unità rispetto a febbraio del 2023”.
“Questo incremento è in parte dovuto al fattore demografico di un aumento del numero di occupati di 50 anni e oltre (+3,2%), ma mostra anche un positivo segnale di consolidamento, con un calo del numero di dipendenti a tempo determinato e un significativo aumento di quelli a tempo indeterminato”.
Secondo Confesercenti “la mancata continuità e le difficoltà di integrazione del lavoro autonomo si confermano quindi con la tendenza strutturale alla diminuzione del lavoro autonomo. Le attività imprenditoriali delle PMI e dei lavoratori autonomi stanno diventando sempre più complesse, soprattutto per quelle aziende il cui target principale è il mercato nazionale”.
“Una situazione altrettanto negativa sta interessando il mondo delle imprese, anche se il Governo sta naturalmente cercando di arrestare il calo demografico adottando politiche favorevoli alla famiglia. In generale, in Italia si fanno sempre meno imprese. Per rilanciare l’imprenditorialità è necessario mettere in campo un pacchetto di misure ad hoc a sostegno delle PMI, a partire dalla fiscalità e dalla formazione”.
Ciro Di Pietro