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Telecomunicazioni, Slc-Cgil: settore in eutanasia, urgente voce Governo

La crisi è strutturale e richiede interventi di politica industriale

“In realtà abbiamo a che fare con l’annunciata eutanasia di un intero settore”, ha sottolineato il presidente di Slc-Cgil, Fabrizio Solari, in un comunicato in cui esprime preoccupazione per il Settore delle Telecomunicazioni italiano.

“Ciò che serve urgentemente è la voce del Governo, in quanto custode della politica industriale e utile al Paese e un’ Authority che deve essere abilitata a tutelare gli interessi comuni dei suoi cittadini”, ha sottolineato il segretario.

Come ricorda Solari: “Nell’ultimo decennio, il traffico voce e dati è cresciuto in modo significativo mentre le vendite in questo settore sono diminuite di circa il 33% nello stesso periodo”.

“Questa è la peggiore performance mondiale. Per rimediare a ciò, il Sindacato aveva caldeggiato e condiviso un progetto di razionalizzazione basato sulla ristrutturazione del ruolo di Tim Telecomunicazioni con il coinvolgimento diretto di Cassa Depositi e Prestiti”.

“Quel progetto naufragò assieme alla caduta del secondo Governo Conte all’inizio del 2021. Il Governo Draghi proclamò poi la sua estraneità al problema rinviando il riassetto al libero mercato”- aggiunge il segretario.

“Nell’ultima campagna elettorale Fratelli d’Italia aveva lanciato un piano di intervento e il successivo Governo Meloni lo aveva fatto proprio, annunciando una conclusione ma ad oggi su questo versante non è successo nulla, nella realtà stiamo facendo i conti con l’annunciata eutanasia di un intero settore”.

A differenza di quanto sta accadendo nel resto del mondo con il 5G,” in Italia il settore è in piena crisi: gli investimenti arrancano, le aziende ridimensionano il personale. È evidente che il problema non può risolversi nel confronto con le singole aziende. La crisi è strutturale e rimanda all’ inefficienza del nostro libero mercato”.

Ciro Di Pietro

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