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PMI chiedono semplificazione incentivi fiscali per la digitalizzazione

Al Senato presentata indagine di Kantar in collaborazione con TeamSystem

Le imprese italiane sono consapevoli dei benefici della trasformazione digitale e la considerano la chiave di volta della futura competitività del Paese nel sistema globale. Tuttavia, la possibilità di accedere agli incentivi per investire in tecnologia in modo semplificato e senza burocrazia rimane essenziale.

Oltre il 40% degli imprenditori che hanno utilizzato gli incentivi ritiene che questi siano determinanti nella decisione di investire in tecnologia, e nella stessa misura (40%) gli imprenditori ritengono che gli incentivi siano efficaci nel rafforzare l’intera catena del valore di un’azienda.

È quanto emerge da un’indagine condotta da Kantar (in collaborazione con Teamsystem), condotta dal senatore Giorgio Maria Bergesio, alla presenza di Massimo Bitonci, sottosegretario al Governo italiano, e di Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato.

L’indagine ha approfondito le priorità degli imprenditori, in particolare in relazione a temi di grande attualità come la riforma degli incentivi di Industry 4.0 (Piano Transizione 4.0) e le tendenze strategiche di investimento nel digitale e nell’innovazione.

In questo quadro, gli ostacoli non mancano e l’indagine fornisce importanti dati ed indicazioni su ciò che deve essere ancora fatto. Il 42% delle imprese intervistate chiede alle Istituzioni un sostegno finanziario più semplificato per le aziende che decidono di investire nella digitalizzazione.

Il 18% degli imprenditori ha sottolineato la necessità di inserire nei Piani di Transizione 4.0 gli investimenti per l’acquisto di piattaforme cloud, il 17% chiede l’eliminazione della tassazione sulle start-up e sulle imprese innovative e ha proposto la creazione di una “Silicon Valley” italiana.

Circa il 70% delle PMI dichiara di aver sentito parlare della Quarta Rivoluzione Industriale e la metà è a conoscenza del Piano di Transizione 4.0. Le aziende con più di 10 dipendenti sono più informate di quelle con meno dipendenti.

D’altra parte, si sa ancora poco di ESG, soprattutto tra le PMI (15%), così come della normativa europea che prevede la rendicontazione nei prossimi anni. Le aziende con più di 10 dipendenti sono più consapevoli dei temi ESG rispetto alle imprese di dimensioni più piccole.

In questo scenario, meno di un’azienda su cinque ha già introdotto iniziative per migliorare la propria valutazione ESG, il che è coerente con la scarsa consapevolezza dei temi ESG. Tra chi ne è a conoscenza, infatti, la proporzione di chi ha introdotto delle iniziative è superiore, e l’intenzione a introdurre nuove iniziative raggiunge il 64% tra le imprese sopra i 10 addetti.

“Iniziative come i cosiddetti incentivi Industria 4.0 si sono dimostrate efficaci, avendo un impatto positivo sulla traiettoria di digitalizzazione e competitività delle imprese”- ha commentato Federico Leproux, CEO di TeamSystem.

“Riteniamo ora essenziale evolvere questo approccio, incentrato sui beni strumentali, e integrare le misure normative e di sostegno all’economia digitale con misure volte a promuovere la diffusione del cloud, delle piattaforme software e dell’IA. Il digitale migliora la produttività delle PMI, crea nuove occupazioni e sostiene il percorso verso una società sostenibile”.

Secondo il sottosegretario Vitonci, il Dl sostitutivo sulla ristrutturazione degli incentivi dovrebbe essere approvato entro l’estate o i primi di settembre.

Per il vicepresidente del Senato “Mentre tutti parlano di transizione verde, la transizione digitale sta ricevendo meno attenzione, ma le nostre imprese e i cittadini ce lo chiedono. Dobbiamo lavorare per garantire che il Paese salga nella classifica della digitalizzazione che attualmente ci vede al 27esimo posto”.

Ciro Di Pietro

Immagine di rawpixel.com su Freepik

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