Oggi manifestazione unitaria: a rischio migliaia di posti di lavoro
“Sosteniamo pienamente lo sciopero dei lavoratori delle Telecomunicazioni, la deriva del settore strategico, che occupa oltre 120mila persone e che da tempo viene condannata dalla Confederazione e dalla Slc, rischia di avere un impatto enorme sui livelli occupazionali e sul sistema nazionale, con 20mila addetti diretti e migliaia di posti di lavoro indotti”.
Lo ha dichiarato, oggi, Pino Gesmundo, Segretario Confederale della Cgil, in occasione della manifestazione nazionale unitaria di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom in piazza Santi Apostoli a Roma.
“I risultati economici dei grandi operatori di Telecomunicazioni sono crollati, con il dimezzamento della forza lavoro nell’ultimo decennio, il continuo ricorso agli incentivi all’esodo e agli ammortizzatori sociali, i tagli alla contrattazione aziendale. Inoltre, lo scorporo delle infrastrutture di rete dai servizi esaurirà di più il settore e porterà a una continua corsa al ribasso”.
Il Segretario Generale della Confederazione Cgil ha rilevato, tra l’altro, “l’allarmante situazione di Tim, che ha oltre 20 miliardi di debiti e si avvia verso il definitivo abbandono dell’identità aziendale” e “l’urgenza di definire contratti di riferimento per arginare gli attacchi ai salari e ai diritti in un settore dove molti presidenti stanno già applicando contratti pirata”. È stata citata la “situazione allarmante dei contrattisti esternalizzati”.
“Se non si cambia direzione e non c’è un intervento strutturale da parte del sistema -conclude Gesmundo – questo settore, che oggi dovrebbe essere l’asse centrale della transizione digitale e rinnovarsi per dotarsi di una rete funzionale e rispondente alle reali esigenze del Paese, sarà costretto a ridursi ulteriormente, con perdite enormi per l’occupazione e per l’Italia”.
Ciro Di Pietro
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