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Cerved: Nuove Start-up nel 2022 in calo sui diversi settori dell’economia

Si registra una drastica flessione delle nuove imprese anche rispetto al 2019

Lo studio Cerved, entrando nel dettaglio sulla stima dell’impatto che il calo di start-up del 2022 potrebbe avere sui diversi settori dell’economia, registra che le più colpite rischiano di essere le utility (-117 milioni di euro di fatturato e -60,1% di addetti, a causa di 460 nuove nascite in meno), seguite dalle aziende agricole (-74,9 milioni di euro, -39,8% di addetti, -407 start-up), dai servizi (-1. 945 start-up), dall’industria (-160 milioni di euro, -12,8% di addetti, -691 start-up) e infine dalle costruzioni (-193,6 milioni di euro, -10% di addetti, -1.135 start-up).

Nel Mezzogiorno, le nuove imprese sono passate da 33.130 nel 2021 a 28.759 nel 2022 (-13,2%), al Centro da 24.612 a 22.128 (-10,1%; stessa percentuale del Nord Est, da 15.609 a 14.033), nel Nord Ovest da 26.428 a 24.272 (-8,2%).

Nell’analisi delle grandi città, si vede invece come Milano sia quella più dinamica, con un calo di sole 358 nuove imprese rispetto al 2021 (-3,9%), seguita da Genova (67, -8,1%) e Roma (906, -8,6%), mentre le successive hanno comunque un saldo negativo a due cifre: Palermo (101, -10,8%), Bologna (122, -14%) Torino (271, -14%), Napoli (424, -14,2%), Messina (37, -14,3%), Bari (113, -14,6%), Firenze (127, -14,9%), Venezia (56, -15,1%), Catania (111, -16,3%), Reggio Calabria (31, -16,9%), Cagliari (87, -18,4%).

Lo studio sui macro-comparti rivela che solo le startup delle costruzioni (pur diminuite del 5,8% in confronto con il 2021) registrano nel 2022 livelli più alti rispetto al 2019 (+22,9%), mentre il record negativo è stato segnato lo scorso anno dalle newco delle utility (-28,9% sul 2021, poco sotto al livello del 2019), seguite da quelle delle aziende agricole (-22,3% sul 2021 e -20,9% sul 2019). L’industria si è assestata a -12,6% (-23,6% rispetto al 2019), i servizi a -11,3% (-10,5% sul 2019).

Nei singoli settori, in cima alla top 10 dei più performanti troviamo le tecnologie per telecomunicazioni, che salgono dalle 21 startup del 2021 alle 55 del 2022 (+96,4%), il facility management, (da 128 a 197 startup, +53,9%), la cantieristica (da 272 a 325, +19,5%) e gli impianti per l’edilizia (da 2451 a 2771, +13,1%), trainati dalla domanda generata dal PNRR.

Al contrario, tra i peggiori 10 ci sono la gestione dei rifiuti (da 225 a 108 startup, -52%), la vendita di gas (da 144 a 76, -47,2%), i prodotti da forno e la pasticceria industriale (da 457 a 251, -45,1%), i trasporti marittimi (da 89 a 51, -42,7%) e la produzione di ortofrutta (da 753 a 468, -37,8%), che hanno sofferto l’aumento del costo dei vari prodotti a causa della crisi economica.

Ciro Di Pietro

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