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Una bicicletta, un temperino, 130 kg di carne cruda e un cane: l’incredibile lista dei regali ai presidenti degli Stati Uniti

ROMA – Certo, il Jumbo è inarrivabile. Proporzionato alla misura di Trump: eccessivo al limite dell’incostituzionale. Ma c’è una lunga tradizione di presidenti degli Stati Uniti che accettano doni da potenze straniere. E la lista dei regali contiene di tutto un po’: è un mondo meraviglioso quello della regalistica diplomatica.

La scrivania su cui Trump ha firmato un numero record di ordini esecutivi, la “Resolute Desk”, fu donata al Presidente Rutherford B. Hayes dalla Regina Vittoria nel 1880. E’ realizzata con il legno di quercia della nave britannica HMS Resolute.Durante l’amministrazione di George W. Bush, il leader della Bulgaria gli regalò un cagnolino, che fu prontamente “girato” agli Archivi Nazionali, e poi affidato a una famiglia.

Nel 1997, il presidente dell’Azerbaigian Heydar Aliyev regalò a Bill Clinton e alla first lady Hillary Clinton un tappeto di 1,80 x 1,50 metri con i loro volti, tessuto in poche settimane da dodici donne che lavorarono 24 ore su 24, in turni di otto ore.

Nel 2008, il primo ministro israeliano Ehud Olmert regalò a Bush una bicicletta dopo aver saputo che l’allora presidente non poteva fare jogging a causa di un infortunio al ginocchio.

Nel 2023, la commissione di vigilanza della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha segnalato la scomparsa di 100 oggetti donati a Trump da nazioni straniere durante il suo primo mandato, dopo che la Casa Bianca non li aveva registrati. Tra questi, un dipinto a grandezza naturale del presidente donato dal presidente di El Salvador e mazze da golf del primo ministro giapponese, per un valore complessivo di oltre 250.000 dollari. Altri membri dell’amministrazione sono governati dalle stesse regole sui doni. Nel 2005, il numero di regali del vicepresidente Dick Cheney era il doppio di quello del presidente George W. Bush. Quell’anno Cheney, appassionato cacciatore, ricevette quattro armi, di cui una del valore di oltre 6.000 dollari. Da parte sua, il regalo più sorprendente di Bush nel 2005 potrebbe essere stato di 136 kg di agnello crudo proveniente dall’Argentina, un dono che fu probabilmente distrutto dai servizi segreti.

Secondo la legge statunitense, i doni esteri di valore inferiore a 480 dollari possono essere trattenuti dai dipendenti federali. Qualsiasi importo superiore a tale importo è considerato un dono al “popolo degli Stati Uniti” e deve essere registrato e poi smaltito dalla White House Gift Unit. La maggior parte dei doni viene trasferita agli archivi nazionali o alla biblioteca presidenziale del futuro presidente, che funge da archivio dell’amministrazione del leader. Come quello di altri presidenti, la biblioteca presidenziale di Barack Obama contiene migliaia di doni lasciati agli ex presidenti, tra cui gemelli d’argento, decorazioni natalizie e un temperamatite a forma di autobus a due piani. Se un regalo suscita il gradimento del presidente, può tenerlo, a patto che paghi un giusto valore di mercato. Chissà se Trump ha intenzione di riscattare il Boing 747 da 400 milioni di dollari.
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