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Turchia, 20 bambini morti nel rogo dell’hotel: “Le scale non si trovavano”. Erdogan piange ai funerali

BOLOGNA – Tra i 76 morti nel rogo del Grand Kartal Hotel, il resort sulle montagne in provincia di Bolu a Kaatalkaya, in Turchia, ci sarebbero 20 bambini. Un numero altissimo. Del resto, in questo periodo di vacanza con le scuole chiuse in Turchia per la pausa invernale, è proprio di famiglie con bambini che era pieno il resort di lusso, che offriva accesso diretto alla piste e scuola sci per i bambini direttamente dall’hotel. E intere famiglie, purtroppo, bambini compresi, sono morte. Ieri, mercoledì 22 gennaio, la Turchia ha dichiarato un giorno di lutto nazionale.

L’ALLARME IN RITARDO, I SOCCORSI NON TEMPESTIVI

Il terribile rogo di Kartalkaya, le cui cause sono da chiarire, si è verificato nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 gennaio sono morte 76 persone. Le fiamme, partite dal ristorante dell’hotel, hanno cominciato a propagarsi nella notte. Degli oltre 230 ospiti all’interno, moltissimi stavano dormendo e non sono riusciti a scappare alle fiamme. L’allarme per quanto stava accadendo è scattato alle 3.27 (ma i testimoni hanno parlato di tanto fumo e problemi già evidenti un’ora prima) e i vigili del fuoco sarebbero arrivato 45 minuti dopo. A spegnere le fiamme i pompieri hanno impiegato oltre dieci ore. Le operazioni sono state molto difficoltose anche perchè la struttura è in cima a una collina e tutta la parte posteriore affaccia su un ripido pendio. I testimoni e i sopravvissuti hanno raccontato scene terribili, con persone che si calavano dalle finestre utilizzando lenzuola annodate nel tentativo di salvarsi. È stato raccontato anche di persone che si sono buttate per sfuggire al fuoco e sono morte.

SCALE ANTINCENDIO INTROVABILI

Le indagini proseguono (i media hanno riferito di nove persone arrestate) e aumentano i dubbi sulle scarse misure di sicurezza e prevenzione antincendio presenti nella struttura. Qualche testimone avrebbe detto che non si capiva come raggiungere le scale antincendio (ce ne dovrebbero essere state due, ma non c’erano indicazioni chiare, qualche testimone ha detto che non avevano idea di dove fossero) e che mancavano gli estintori. Un altro testimone ha detto che nonostante le fiamme stessero propagandosi rapidamente, nell’hotel non si sarebbe sentito suonare alcun allarme o sirena antincendio. Le autorità turche hanno messo sei pubblici ministeri a indagare su quanto accaduto al Gran Kartal hotel e ci sarebbero già stati nove arresti (qualche media scrive 11, oggi), tra cui il proprietario dell’albergo. “Chiunque abbia avuto responsabilità nel causare questo dolore non sfuggirà alla giustizia”, ha detto il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya.

IL RITORNO A CASA DELLE VITTIME E I PRIMI FUNERALI

I corpi delle 76 vittime del rogo, nella giornata di ieri, sono stati sistemati nelle bare e sono ripartiti alla volta delle diverse città turche di provenienza delle vittime. Ieri si sono svolti anche alcuni funerali di vittime, come si vede dalle immagini diffuse da testate locali e social. A Bolu si sono tenuti i funerali della famiglia Gültekin, che nel rogo ha perso sette persone (tra cui moglie, marito e quattro figli, più altri parenti), e alle esequie ha partecipato anche il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan. La famiglia è quella di un funzionario del suo partito al potere. “I nostri cuori sono spezzati. Che Dio ci conceda la pazienza”, ha detto Erdogan, che si è commosso ed è stato immortalato mentre piangeva. Le immagini della sua partecipazione al funerale sono state diffuse dai media e condivise sui social anche del ministro della Giustizia turco, Yılmaz Tunç.

Foto da X

Foto da X

Foto da X

Foto da X

LE LACRIME DI ERDOGAN AL FUNERALE DELLA FAMIGLIA GULTEKIN

Scrive il ministro Yılmaz Tunç: “Salutiamo i nostri cittadini che hanno perso la vita nell’incendio dell’hotel a Bolu Kartalkaya, dopo la cerimonia funebre tenutasi a Bolu. Abbiamo fatto una visita di cordoglio alla famiglia Gültekin che ha perso i suoi parenti nell’incendio e abbiamo condiviso il loro dolore. Ancora una volta, auguro la misericordia di Dio a tutti i nostri cittadini che hanno perso la vita nello straziante disastro dell’incendio e offro le mie condoglianze e pazienza alle loro famiglie e ai loro parenti. Possano riposare in paradiso e possano i loro ranghi essere alti”.

Bolu Kartalkaya’da Vefat Eden Kardeşlerimizin Cenaze Namazı https://t.co/vC7gSbQTUw— Recep Tayyip Erdoğan (@RTErdogan) January 22, 2025

Bolu Kartalkaya’da Vefat Eden Kardeşlerimizin Cenaze Namazı https://t.co/vC7gSbQTUw— Recep Tayyip Erdoğan (@RTErdogan) January 22, 2025
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