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Sui Monti Lepini è strage degli animali, esposto di Avs: “La finanzia la Regione con un bando”

ROMA – Un contributo economico fino a 30 mila euro ai Comuni laziali che “contengono il numero” di animali di “specie rinselvatichite” si è tradotto “in una vera e propria strage di bovini ed equini”. Da mesi gli animalisti denunciano abbattimenti sconsiderati di bovini, cavalli e capre a colpi d’arma da fuoco sui monti Lepini, alle porte di Roma, ora quegli appelli sono stati raccolti da Avs e trasformati in un esposto per la Procura di Velletri.

LA DENUNCIA DI AVS

“Chiediamo che all’Autorità giudiziaria valuti indagini su ipotesi di reato di di uccisione e maltrattamento di animali connesse alle attività di controllo della fauna selvatica consentite ai Comuni del Lazio. La Regione guidata da Francesco Rocca, infatti, con un Avviso pubblico della Direzione Agricoltura e Sovranità alimentare, caccia e pesca, foreste (si veda Bollettino ufficiale regionale n.49 del 19 giugno 2025) offre ai Comuni laziali un contributo economico non superiore ai 30.000,00 euro per le attività di controllo e gestione delle specie domestiche rinselvatichite, cioè per contenere il numero di specie come bovini, equini e caprini ritenute responsabili di rischi sanitari e danni all’agricoltura. Queste attività non vengono considerate di tipo venatorio e possono essere attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. La cattura delle povere bestie può avvenire tramite reti, recinti o gabbie-trappola, gli animali possono essere uccisi direttamente sul posto, o catturati, anestetizzati e trasferiti alla morte”. Lo dice il capogruppo di AVS nella commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti, primo firmatario dell’esposto-denuncia alla Procura di Velletri.

I COMUNI DELLA MATTANZA

“Queste orribili pratiche sono all’origine di fatti di cronaca riportati dalla stampa dell’Area metropolitana di Roma Capitale, tra i Comuni di Montelanico e Carpineto Romano, dove sono avvenuti numerosi abbattimenti di bovini, colpiti a più riprese da colpi d’arma da fuoco e attraverso altri metodi cruenti- denuncia Zaratti- Secondo la ricostruzione degli articoli dei quotidiani, le immagini provenienti dal territorio testimoniano di corpi di animali a terra, feriti, colpiti alle zampe e poi finiti all’addome. Tutto questo è davvero inaccettabile, chiediamo che l’autorità giudiziaria intervenga”.

IL RICORSO AL TAR DI LNDC ANIMAL PROTECTION

Quello di Avs non è l’unico intervento volto a fermare la mattanza. Pochi giorni fa la denuncia sui social e sui media dell’associazione LNDC Animal Protection che ha definito il piano di abbattimento voluto e finanziato dalla Regione Lazio “una strage di animali”, “violenza istituzionalizzata” e “un’azione brutale e inaccettabile”. L’associazione inoltre ha informato di essersi mossa presentando un ricorso al Tar del Lazio contro la delibera regionale che ha assegnato i fondi per gli abbattimenti. “L’udienza è fissata per il 3 dicembre- spiegano gli attivisti- ma noi chiederemo una sospensiva urgente dell’esecuzione del piano, per fermare questa strage disumana”.

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