Milano, 12 ott. (askanews) – Cinquant’anni fa nasceva il “Rosso del Conte”, il Cru simbolo di Tasca d’Almerita, oggi riconosciuto come uno dei vini più rappresentativi della Sicilia. La sua storia inizia nel 1959, quando Giuseppe Tasca d’Almerita impiantò nella collina San Lucio, all’interno della Tenuta Regaleali, un vigneto ad alberello di Perricone e Nero d’Avola. Da quell’intuizione nacque nel 1970 il “Riserva del Conte”, poi chiamato “Rosso del Conte”: il primo vino da vigna unica in Sicilia, frutto di varietà autoctone e affinato in legno.
“Ricevuto suo tempo cassetta preziosa et ora finalmente conosco eccezionale Regaleali Rosso Riserva Conte 1970 che est grande vino capace sostenere ogni confronto tra i suoi pari” scriveva Mario Soldati in un telegramma al Conte Giuseppe Tasca d’Almerita dopo aver visitato Regaleali. Nel corso del tempo il “Rosso del Conte” è evoluto con la Sicilia, sperimentando legni diversi e piccoli aggiustamenti stilistici, mantenendo però intatta la sua identità originaria legata alla Vigna San Lucio, la prima vigna “cintata” della Tenuta Regaleali: otto ettari coltivati ad alberello tra i 480 e i 500 metri di altitudine, con esposizione Sud-Sud/Est.
Il vigneto è considerato una testimonianza vivente del legame tra agricoltura e paesaggio. L’alberello, forma di allevamento antica e tipica del Mediterraneo, riduce il consumo idrico e protegge dai venti caldi. I suoli, di natura franco-sabbiosa e moderatamente profondi, con presenza di scheletro e carbonato di calcio negli strati inferiori, assicurano equilibrio idrico e costanza qualitativa delle uve.
“Il ‘Rosso del Conte’ ha tracciato una nuova geografia del vino in Sicilia, dimostrando che un vigneto può diventare racconto del tempo e del paesaggio” dichiara Alberto Tasca d’Almerita, oggi alla guida della Cantina, spiegando che è come se le piante avessero una memoria organolettica e fossero capaci di generare frutti sempre emozionanti. Da oltre cinquant’anni questo vino è testimone della forza di un luogo e della sua identità. È questa continuità, radicata nella terra, che per noi definisce la vera sostenibilità”.
L’annata 2020 è stata caratterizzata da un inverno mite e poco piovoso, seguito da una primavera equilibrata e da un’estate calda, interrotta da piogge a luglio che hanno favorito una maturazione uniforme. Nero d’Avola e Perricone hanno raggiunto insieme la maturazione fenolica ottimale, con vendemmia manuale tra il 25 e il 27 settembre. Il “Rosso del Conte 2020”, Doc Contea di Sclafani, ha maturato per diciotto mesi in barrique nuove di rovere francese delle foreste di Allier e Tronçais.
Fondata nel 1830 a Regaleali, nel cuore rurale della Sicilia, Tasca d’Almerita è una delle più antiche Cantine italiane a conduzione familiare. La famiglia Tasca ha avuto un ruolo decisivo nel rinnovamento dell’enologia isolana. Oltre al Rosso del Conte, Lucio Tasca introdusse per primo in Sicilia i vitigni Cabernet Sauvignon e Chardonnay, aprendo la strada alla sperimentazione dei vitigni internazionali. Alberto Tasca è anche presidente della Fondazione SOStain Sicilia, nata per promuovere uno sviluppo sostenibile del vino regionale. Dal 2001 la Cantina ha esteso la propria attività in cinque Tenute: Regaleali, Capofaro a Salina, Tascante sull’Etna, Whitaker a Mozia e Sallier de La Tour nella Doc Monreale. Dal 2023, già società Benefit, l’azienda ha ottenuto la certificazione B Corp per i suoi standard ambientali e sociali, e quest’anno ha ricevuto il riconoscimento di Marchio Storico ed è stata iscritta nel Registro Speciale dei Marchi storici di interesse nazionale.
Foto di Benedetto Tarantino