Roma, 12 ott. (askanews) – “Nel cuore di una storia segnata da dolore e divisione, l’accordo di cessate il fuoco raggiunto due giorni fa tra Israele e Palestina, promosso grazie alla risoluzione presentata dal Presidente degli Stati Uniti e sostenuta dai Paesi arabi, rappresenta una svolta concreta e carica di speranza. Ma questa speranza non può restare sospesa. È il tempo della scelta coraggiosa e definitiva della pace. È giunto il momento che la comunità internazionale, insieme ai popoli coinvolti, riconosca e realizzi un principio fondamentale e non negoziabile: Due popoli, due Stati: Israele e Palestina. Due nazioni, due identità, due storie che devono poter vivere fianco a fianco, in libertà, sicurezza e dignità. Solo su questo equilibrio può fondarsi una pace vera e duratura, non imposta ma costruita insieme, passo dopo passo”.
E’ l’appello che arriva dalla Reale Accademia Papa Benedetto XV, Sodalizio Privato dei Principi Talluto.
“Questo accordo non deve essere una pausa effimera. È una porta che si apre: il futuro della Terra Santa e dell’intero Medio Oriente dipende dalla capacità di costruire convivenza, non contrapposizione. Gerusalemme non sia più simbolo di conflitto, ma cuore spirituale e civile della fraternità universale. La speranza non deve restare confinata al Medio Oriente: ogni guerra del mondo dall’Ucraina al Sahel, dall’Asia al Corno d’Africa è una ferita al corpo dell’umanità. Dove c’è conflitto, c’è sofferenza; dove c’è dialogo, può rinascere la pace – continua l’appello -. La Reale Accademia Papa Benedetto XV si unisce all’appello di tanti pontefici e guide spirituali che nella storia hanno denunciato la follia della guerra e proclamato con forza il valore della pace. Papa Francesco, ha rinnovato con forza questo invito: “Tutte le guerre sono una sconfitta. Fermatevi, per favore! Guardate il dolore nei volti dei bambini, nei cuori delle madri. La guerra non risolve nulla, semina solo morte.” Papa Leone XIV – in continuità ideale con l’insegnamento sociale di Leone XIII – ci ammonisce: “La pace non nasce dalla forza, ma dalla giustizia.” Nessun potere terreno può giustificare l’oppressione di un popolo, la negazione della sua identità o della sua libertà. Papa Benedetto XV, nel 1917, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, denunciava: “Un’inutile strage.” Parole profetiche che oggi, più che mai, devono scuotere la coscienza dei popoli e dei loro governanti. Ribadiamo e speriamo che il cessate il fuoco tra Israele e Palestina, sancito due giorni fa grazie alla mediazione internazionale degli Stati Uniti e dei Paesi arabi, sia l’inizio effettivo e irreversibile della soluzione dei due popoli e due Stati: Israele e Palestina, liberi, sicuri, riconosciuti, sovrani. Preghiamo perché la pace non si fermi e che lo spirito di questo accordo si estenda oltre il Medio Oriente, e raggiunga ogni terra oggi ferita da guerra, terrorismo e violenza. Infine preghiamo affinché la pace avvenga in ogni luogo dove oggi domina la paura. Che la voce dei popoli prevalga su quella delle armi. Che l’umanità scelga finalmente la via della fratellanza”.