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Presentata a New York edizione ufficiale in italiano Rapporto WWAP su sviluppo risorse idriche 2023

Curata da Fondazione UniVerde e IISPA

Roma, 23 mar. (askanews) – Gli aiuti pubblici allo sviluppo impegnati ed erogati a favore dell’acqua hanno raggiunto l’importo, secondo le stime più recenti al 2020, di 8,7 miliardi di dollari in tutto il mondo, in crescita rispetto ai 2,7 miliardi di dollari del 2002. Tuttavia, i progressi verso il conseguimento di tutti i traguardi dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6 dell’Agenda 2030 (“Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti”) risultano insufficienti. Secondo i dati, il 26% della popolazione mondiale (2 miliardi di persone) non ha accesso a una fornitura di acqua potabile, mentre circa il 46% (3,6 miliardi) non ha accesso a impianti igienico-sanitari gestiti in sicurezza. A livello mondiale, l’efficienza nell’utilizzo dell’acqua è cresciuta del 9% nel periodo compreso tra il 2015 e il 2018: i progressi sono stati più consistenti nel settore industriale (con un incremento del 15%), seguito dal settore dei servizi idrici e igienico-sanitari e da quello agricolo (+8%).

Sono questi alcuni dei punti messi a fuoco nel Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 con focus su “Partenariati e cooperazione per l’acqua”, la cui traduzione ufficiale in italiano, curata dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali (IISPA), con il supporto di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme e con il sostegno di Menowatt Ge, GMT, EPM e AVR affiliata Anima, è stata presentata oggi a New York nel corso del seminario “Water and cultural heritage in Italy”, che si è svolto all’Italian Academic Center, ospitato presso il TATA Innovation Center della Cornell Tech Campus, nell’ambito della 2° Conferenza Mondiale sull’Acqua delle Nazioni Unite inaugurata nella giornata di ieri.

Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde: “Le moderne società hanno dato l’acqua per scontata, considerandola un mero bene disponibile su richiesta. Ma poiché il privilegio di un’acqua pulita, abbondante e accessibile per i bisogni delle persone è minacciato da siccità prolungate, aumento della domanda e inquinamento persistente, ci troviamo di fronte all’urgenza di ripensare il nostro rapporto con la risorsa idrica. Così come si stanno diffondendo le comunità energetiche rinnovabili, veri presidi per l’autoproduzione di energia pulita contro il fenomeno della povertà energetica, allo stesso modo è importante pensare anche a modelli di ‘comunità dell’acqua’ che possano concorrere ad un uso più razionale, rispettoso e democratico della risorsa. Gli obiettivi di queste realtà devono puntare alla tutela dagli inquinamenti, garantire l’accesso ad un’acqua potabile di qualità per tutti i cittadini e contrastare lo spreco idrico”.

Michela Miletto, Direttore UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme: “Come principale pubblicazione di riferimento delle UN sull’acqua, il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche, nella sua edizione 2023, illustra come la costruzione di partenariati e il rafforzamento della cooperazione, in tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile, siano essenziali per accelerare i progressi verso il conseguimento dell’Obiettivo 6 e garantire i diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. I partenariati e la cooperazione sono presenti in quasi tutte le attività legate all’acqua. Promuovendo l’impegno, la partecipazione e il dialogo, i partenariati fanno sì che nessuno venga lasciato indietro e che vengano rispettati i diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari”.

Lucio Ubertini e Chiara Biscarini, Co-titolari della Cattedra UNESCO “Gestione delle risorse idriche e Cultura” presso l’Università per Stranieri di Perugia e l’Università Sapienza di Roma: “L’approccio integrato tra scienza e cultura è indispensabile nello studio dell’acqua. L’evento di oggi ha creato una importante possibilità di confronto tra scienziati, amministratori e imprenditori italiani ed americani, nella promozione di nuove visioni che prevedono una riorganizzazione della conoscenza per affrontare la sfida ambientale e sociale nella reciproca interdipendenza, nella prestigiosa sede dell’Italian Academy Center”.

La presentazione del World Water Development Report (WWDR) 2023 in italiano rappresenta il prosieguo di quella svoltasi ieri, nella versione in inglese e francese presso il Palazzo di Vetro, in occasione della 31° Giornata Mondiale dell’Acqua 2023 (22 marzo), nell’ambito del side event “Partnership and cooperation for water” promosso dal MASE con la partecipazione del Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Il seminario odierno, ideato dal Prof. Lucio Ubertini e dalla Prof.ssa Chiara Biscarini, titolare e co-titolare della Cattedra UNESCO ‘Gestione delle risorse idriche e Cultura’ presso l’Università per Stranieri di Perugia, è stata un’occasione di confronto che ha visto la partecipazione di tanti accademici da prestigiose università italiane e straniere, nel corso del quale è intervenuto, tra gli altri, il Console Generale d’Italia, Fabrizio Di Michele.

L’edizione italiana del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 è stata curata da Maurizio Montalto, Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali. Secondo i dati, l’utilizzo dell’acqua è aumentato in tutto il mondo di circa l’1% all’anno nel corso degli ultimi quarant’anni e continuerà ad aumentare a un ritmo simile fino al 2050, in ragione di una combinazione di fattori quali crescita demografica, sviluppo socioeconomico e cambiamenti nei modelli di consumo. In base alle proiezioni, la domanda di acqua nelle zone urbane crescerà dell’80% entro il 2050.

La scarsità idrica sta diventando un fattore endemico in conseguenza dell’impatto locale dello stress idrico fisico: a questo vanno ad aggiungersi la sempre maggiore diffusione dell’inquinamento delle acque dolci. In media, il 10% della popolazione mondiale vive in Paesi che registrano uno stress idrico elevato o grave: “allo stato attuale, i ritmi inadeguati del progresso verso il conseguimento dei traguardi dell’Obiettivo 6, sottolineano la necessità di esaminare ulteriori opportunità attraverso partenariati e cooperazione. La cooperazione migliora la governance dell’acqua e il processo decisionale, stimola lo sviluppo di soluzioni innovative e permette una maggiore efficienza. Promuovendo l’impegno, la partecipazione e il dialogo, così come il coinvolgimento di coloro che altrimenti non verrebbero ascoltati, i partenariati fanno sì che nessuno venga lasciato indietro e che vengano rispettati i diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari”, si legge nel Rapporto.

Per quanto riguarda gli insediamenti umani, i partenariati dei gestori dei servizi idrici permettono di collegare gestori consolidati ed efficienti con altri che necessitino di supporto o di guida. I conseguenti miglioramenti in termini di capacità e di prestazioni possono agevolare l’accesso a finanziamenti per investimenti infrastrutturali, sostenendo un miglioramento dei servizi forniti. Tali partenariati costituiscono un valido strumento per estendere i servizi anche alle popolazioni che ne sono sprovviste, sia nei contesti rurali, sia in quelli urbani.

Con riferimento all’ambiente, le misure di protezione e di recupero dei bacini idrografici sono al centro delle più tradizionali forme di partenariato in materia di risorse idriche. Numerosi programmi si concentrano sull’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso lo sviluppo della resilienza (come, ad esempio, la riduzione delle inondazioni e la conservazione della biodiversità).

Guardando al settore agricolo, le opportunità di mitigazione scaturiscono dalla gestione delle risorse idriche – dal recupero dei biogas per mezzo dei sistemi di trattamento delle acque reflue, fino alla generazione di energia geotermica – meritando indubbiamente maggiore attenzione da parte di chi pianifica le misure in materia di clima e aprendo a nuove possibilità di collaborazione con le parti interessate nel settore idrico.

Per il settore industriale, le azioni collettive richiedono alle imprese di sviluppare nuove conoscenze e competenze, quali ad esempio una maggiore comprensione dei valori e dei bisogni delle rispettive comunità, oltre a rafforzare le proprie capacità di interscambio con enti pubblici e Ong. Negli ultimi anni è emersa con chiarezza una sempre maggiore considerazione dei criteri ambientali, sociali e di governance, nonché della gestione responsabile delle risorse idriche, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche nel contesto più ampio della sostenibilità idrica.

Capitolo sanità. Gli sforzi compiuti durante la pandemia da Covid-19 hanno svolto un ruolo importante ai fini del rafforzamento delle politiche, delle norme e degli investimenti nei servizi idrici e igienici. Questi progressi richiederanno la cooperazione tra un’ampia gamma di parti interessate e l’analisi delle acque reflue può costituire un’utile integrazione ai test diagnostici nell’attività di sorveglianza sanitaria.

La traduzione ufficiale del WWDR2023, sostenuta da partner virtuosi, e frutto della collaborazione tra la Fondazione UniVerde e l’UNESCO WWAP con il supporto dell’IISPA, si rinnova ormai dal 2018 ed ha notevolmente contribuito alla diffusione di una maggiore informazione e a un più alto grado di sensibilizzazione intorno al tema dell’acqua a tutti i livelli, permettendo all’Italia di elevarsi verso le prime posizioni al mondo per numero di download del Documento e di stimolare i necessari interventi di istituzioni e imprese a favore della tutela della risorsa idrica e per il conseguimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6 dell’Agenda 2030. Il volume è stato tradotto in italiano grazie al supporto di Menowatt Ge, G.M.T. S.p.A., EPM, AVR federata ANIMA Confindustria.

Due le best practice presentate al seminario:

Adriano Maroni, Presidente Menowatt Ge: “Riteniamo sempre più importante il passaggio al metering allo scopo di controllare in maniera efficace la gestione della risorsa idrica. Indubbiamente il partenariato a tutti i livelli sembra essere l’inizio di una nuova stagione, quella della cooperazione tecnologica. Noi siamo pronti a investire in questo processo ormai fondamentale per garantire il bene più prezioso che abbiamo, l’acqua”.

Gianfranco Nicolè, Presidente G.M.T. S.p.A.: “Riteniamo importante individuare strumenti che permettano di incentivare interventi di risparmio della risorsa idrica nel settore industriale. Al giorno d’oggi l’incidenza delle spese per la risorsa idrica non supera l’1% dei costi aziendali motivo per il quale interventi di efficientamento sono rari e con tempi di rientro molto lunghi”. G.M.T. ha sviluppato un progetto per la rivalutazione del meccanismo dei ‘certificati blu’ che aiuterà la realizzazione, in tempi ragionevoli, di interventi per il risparmio di acqua.

In occasione dell’evento, tra le varie attività, è stato proiettato lo short movie “The water landscapes: natural protected areas in Italy” con le più rappresentative immagini dei paesaggi d’acqua selezionate dal concorso fotografico nazionale “Obiettivo Terra”, promosso dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana, che ogni anno celebra la Giornata Mondiale della Terra. Lo short movie riunisce ben 63 scatti che raccontano lo splendore dei contesti naturali italiani, in termini di peculiarità ambientali e ricchezza di biodiversità, nonché il valore che essi rappresentano come ineguagliabili ecosistemi ed elementi identitari dei territori regionali della nostra Penisola. Meraviglie che sono custodite nei parchi, nelle riserve nazionali e regionali e nelle aree marine protette, cui assicurare la salvaguardia e la tutela dei delicati equilibri minacciati dal degrado e dall’inquinamento. Dalle località di alta montagna a quelle costiere e subacquee, passando per le aree rurali e umide, i borghi e gli specchi d’acqua: le immagini che caratterizzano lo short movie sono parti di un ricco mosaico che riflette i colori, la varietà e la meraviglia dei paesaggi d’acqua d’Italia.

Nella giornata di ieri, 22 marzo, in occasione della 31° Giornata Mondiale dell’Acqua, la Fondazione UniVerde (in qualità di organismo preposto alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’elemento “L’arte del pizzaiuolo napoletano” iscritto nel 2017 nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità) e l’UNESCO Chair on Water Resources Management and Culture – Università per Stranieri di Perugia, in partnership con Mulino Caputo e la pizzeria napoletana Kestè (77 Fulton St. – New York) hanno promosso l’evento di celebrazione “The art of neapolitan pizzaiuolo on the occasion of the UN 2023 Water Conference” con l’intento di creare un ulteriore momento di confronto per accrescere la consapevolezza e la coscienza sulla necessità di tutelare, tramandare ed internazionalizzare i patrimoni dell’umanità.

Per Roberto Caporuscio (titolare della pizzeria Kesté) e Antimo Caputo (Amministratore delegato di Mulino Caputo) l’iscrizione dell’elemento “L’arte del pizzaiuolo napoletano” nella RLICHH ha rappresentato un momento di rivalutazione di un’antica professione, quella del vero pizzaiuolo napoletano e l’affermazione di una maggiore consapevolezza e conoscenza della straordinaria qualità dei prodotti italiani diventando non solo uno strumento di contrasto all”Italian Sounding’ ma anche di valorizzazione, tutela e internazionalizzazione del vero ‘Made in Italy’.

La Fondazione Univerde ha inoltre collaborato alla realizzazione della mostra “The Walk of Water: an intergenerational journey” che evidenzia come l’arte, l’acqua e la scienza possono interagire fruttuosamente per generare nuovi messaggi volti a migliorare l’utilizzo della risorsa in prospettiva intergenerazionale. La mostra è ospitata fino a domani, 24 marzo, nel Corridoio 1B del Palazzo di Vetro, dove è in corso la 2° Conferenza Mondiale sull’Acqua delle Nazioni Unite, ed è stata sviluppata da WWAP-UNESCO e dal Joint Research Centre della Commissione europea, in collaborazione con la Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua (UNESCO-IHE), l’IHE Delft Institute for Water Education e la Arts Coalition for Water. La versione online è disponibile al link: https://walkofwater.com.

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