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Nordio: “Sanzioni ai magistrati per le loro opinioni politiche? Non è una questione all’ordine del giorno. C’è una riflessione”

ROMA – Punire i magistrati che esprimono le loro opinioni politiche? “No, non è una questione all’ordine del giorno. E non è un disegno di legge che sia stato apprestato da noi. È una riflessione che noi da tempo stiamo facendo sulla opportunità che alcuni magistrati esprimano in termini rudi, in termini aggressivi, come purtroppo è accaduto anche di recente nei confronti di esponenti del governo, e quali possano essere le conseguenze. Però in questo momento non c’è nulla di concreto”. Lo dice il ministro della Giustizia Carlo Nordio a ‘Cinque minuti’ su Raiuno nella puntata in onda questa sera.

NORDIO: “CONTROLLO MAGISTRATURA? VECCHIA LITANIA PETULANTE”

La riforma è un modo di controllare la magistratura? “Ma è una vecchia litania petulante che non ha nessun fondamento razionale- continua Nordio-. La separazione delle carriere esiste in tutti i paesi democratici, dagli Stati Uniti al Regno Unito, all’Australia alla Nuova Zelanda, dove è stato instaurato il processo accusatorio che noi abbiamo introdotto nel 1988 per volontà di una medaglia di argento della Resistenza. Quindi, non vedo dove possa essere il reato di lesa maestà nei confronti della magistratura”.

INTERCETTAZIONI. NORDIO: “CONTINUANO QUANDO CI SONO ELEMENTI CONCRETI”

Quelle dell’Anm “sono affermazioni assolutamente inesatte”. “Le intercettazioni possono essere prorogate ogni 45 giorni, anche per più di un anno, quando emergono indizi concreti e sufficienti per la proroga mentre attualmente si agisce a strascico. Queste intercettazioni- dice Nordio- continuano senza motivazione che non sia quella cartacea e stereotipata che molto spesso il Gip da’ alle domande del pm. Le intercettazioni continueranno quando si renderanno realmente indispensabili per il sopraggiungere di elementi concreti ed evidenti”.

ALMASRI, NORDIO: “MOZIONE SFIDUCIA? NON SONO MINIMAMENTE PREOCCUPATO”

“Non sono minimamente preoccupato. Abbiamo seguito quello che la legge prevede, cioè il tempo che il ministro della Giustizia deve occupare per studiare le carte che arrivano dalla corte penale internazionale. Il ministro della Giustizia in quei casi non è un passacarte che interloquisca direttamente con la Corte d’appello come è accaduto, deve dare delle valutazioni. Durante questo periodo Almasri è stato liberato”. Lo dice il ministro della Giustizia Carlo Nordio riguardo il caso Almasri.

Si è preso troppo tempo? “No, assolutamente, tanto è vero che la stessa Corte ha poi rifatto quel provvedimento cautelare che io stesso avevo trovato abbastanza ambiguo proprio perché era completamente sbagliato. Lo ha rifatto la Corte, lo ha emesso dieci giorni dopo”.
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