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Netanyahu all’Iran: “Un altro attacco a Israele e si paralizzerà la vostra economia”. L’Arabia Saudita dialoga con Teheran

ROMA – “Un altro attacco a Israele e si paralizzerà l’economia dell’Iran”: lo ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu in un video messaggio in lingua inglese diffuso sui social media, in cui il capo del governo di Tel Aviv si rivolge alle autorità di Teheran.

Il premier, come riferisce il Jerusalem Post, ha detto che per il bene della sua economia, è meglio se Teheran rinuncerà a qualsiasi rappresaglia contro Israele, che altrimenti costerà “molti altri miliardi di dollari”: il riferimento, come suggerisce la testata, sarebbe a un attacco diretto ai giacimenti petroliferi.

“I missili- ha aggiunto poi- hanno causato danni marginali a Israele, ma che danni hanno causato a voi? Quella somma avrebbe potuto aggiungere miliardi al vostro budget per i trasporti. Avrebbe potuto aggiungere miliardi al vostro budget per l’istruzione”.

Quindi, rivolgendosi alla popolazione, ha detto: “Non perdete la speranza” contro “il tiranno iraniano”, e l’ha esortata ad allearsi “per porre fine alla guerra regionale”.

IRAN E ARABIA SAUDITA

Il discorso arriva nel giorno in cui il vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref ha invitato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a visitare Teheran, una mossa che rappresenterebbe una svolta storica per la geopolitica della regione.

Arabia Saudita e Iran non solo sono da decenni in competizione sul mercato petrolifero, ma si contendono anche l’influenza sulla regione del medio oriente allargato: Riad è punto di riferimento per i paesi e i movimenti orientati all’islam sunnita, mentre Teheran per quelli dell’islam shiita.

Tutto questo ha determinato tensioni e anche “guerre per procura”, come quelle in Siria e Yemen.

IL RUOLO DI ISRAELE

Il ruolo di Israele in questo quadro è rilevante, in quanto sia Iran che Arabia Saudita sostengono la creazione di uno Stato di Palestina.

Nel corso del primo mandato del presidente Trump, Tel Aviv ha potuto avviare negoziati per normalizzare per la prima i suoi rapporti con Riad.

Tuttavia, le offensive militari su vasta scala che Israele ha lanciato sulla Striscia di Gaza prima (in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023) e sul Libano poi, e quasi 45mila morti, hanno allontanato l’Arabia Saudita.

Lo conferma anche il discorso odierno del principe Bin Salman alla conferenza di Riad, nel corso del vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica: per la prima volta l’erede al trono saudita ha “condannato il genocidio” a Gaza, chiesto la sospensione di Israele dalle Nazioni Unite e diffidato Tel Aviv dall’attaccare ancora Teheran militarmente.

Il vicepresidente iraniano lo ha incontrato proprio nella cornice del vertice di Riad e, al termine del colloquio bilaterale, come riporta l’agenzia iraniana Irna, ha detto: “Non c’è dubbio che approfondire le relazioni con Riad non andrà a beneficio solo di Iran e Arabia Saudita, ma, considerando le caratteristiche e gli impatti dei nostri due grandi paesi sulla regione e sul mondo islamico, ciò porterà allo sviluppo della cooperazione regionale e della solidarietà tra le nazioni di fede musulmana”.
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