Il 18enne ucciso domenica per sbaglio durante una rissa scoppiata sul lungomare
Napoli, 21 mar. (askanews) – Un giovane è stato sottoposto a fermo nell’ambito delle indagini sulla morte di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso a Napoli con un colpo di pistola al petto la notte tra domenica e lunedì scorsi sul lungomare a Mergellina. Il fermo è stato eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Napoli, che hanno svolto le indagini coordinati dai magistrati della locale procura, dopo ore di interrogatori. Secondo quanto si è appreso Maimone, incensurato, era estraneo alla rissa scoppiata nei pressi dello chalet Sasà e culminata con l’esplosione di alcuni colpi di pistola, uno dei quali ha ferito mortalmente il 18enne. Il ragazzo era stato trasportato presso il Vecchio Pellegrini, ma era deceduto subito dopo.
Il reato contestato al giovane sottoposto a fermo per l’uccisione di Francesco Pio Maimone è omicidio aggravato dalle modalità mafiose. Il fermato è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra mobile, coordinata dalla Dda. Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che, nei pressi dello chalet Sasà si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi. L’indagato, che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il diciottenne Frascesco Pio Maimone, totalmente estraneo alla vicenda. L’indagato ieri si era reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato San Giovanni in un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.