E si rimanda al testo pronunciato a Marsiglia su Mosca e la guerra in Ucraina Roma, 14 feb. (askanews) – Il Presidente della Repubblica è assolutamente sereno e rimanda alla lettura del testo pronunciato a Marsiglia. E’ quanto fanno sapere fonti del Quirinale in merito alle parole della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che ha duramente criticato le dichiarazioni fatte dal capo dello Stato nel suo intervento del due febbraio scorso a Marsiglia, lectio magistralis per il dottorato honoris causa dell’università francese, in cui aveva parlato dell’attacco russo all’Ucraina.
Cosa ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella lo scorso 5 febbraio nella lectio
magistralis a Marsiglia a proposito del ruolo della federazione russa e della sua aggressione all’Ucraina? Parole che hanno suscitato l’attacco della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che ha accusato il presidente della Repubblica di aver “tracciato paralleli storici oltraggiosi e palesemente falsi tra la Federazione Russa e la Germania nazista”, secondo Maria Zakharova “dichiarazioni offensive nei confronti del nostro Paese”.
Il nostro capo dello Stato a Marsiglia ha offerto una riflessione sulla situazione delle relazioni internazionali e l’ordine geopolitico, e “una riflessione sul futuro dell’ordine internazionale non può
prescindere da un esercizio di analisi che, guardando alle incertezze geopolitiche che oggi caratterizzano il nostro mondo, richiami alla memoria la successione di eventi, di azioni o
inazioni, che condussero alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale”, ha detto Mattarella. “La storia – ha sottolineato – non è destinata a ripetersi pedissequamente, ma dagli errori compiuti
dagli uomini nella storia non si finisce mai di apprendere. La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro. Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più
contando sulle risorse di popoli asserviti d`oltremare”. Di qui secondo Mattarella “fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l`accentuarsi di un
clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L`odierna aggressione russa all`Ucraina è di questa natura”. L’attacco di Mosca a Mattarella ha suscitano un’ondata di indignazione e messaggi di solidarietà sono arrivati dalle maggiori cariche istituzionali (e non solo) a partire dalla premier Giorgia Meloni, a nome di tutto il governo: “Gli insulti della portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha definito ‘invenzioni blasfeme’ le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, offendono l`intera Nazione italiana, che il Capo dello Stato rappresenta”, ha dichiarato Meloni. “Esprimo – ha aggiunto – la mia piena solidarietà, così come quella dell`intero Governo, al Presidente Mattarella, che da sempre sostiene con fermezza la condanna dell`aggressione perpetrata ai danni dell`Ucraina”.