Bilancio della camapagna “Clean Cities” di Legambiente
Milano, 16 mar. (askanews) – Le città italiane sono ancora lontane dagli obiettivi di mobilità, riduzione delle emissioni e sicurezza fissati al 2030. E’ quanto emerso, in sintesi, dal bilancio finale di “Clean Cities”, la campagna itinerante di Legambiente che ha messo in luce il ruolo che i capoluoghi italiani possono svolgere per guidare il paese verso una mobilità a zero emissioni. Il tour nazionale ha visitato 18 capoluoghi italiani (Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Prato, Frosinone, Roma, Torino, Trieste; ai quali si aggiunge la tappa spin off di Taranto) per misurare la distanza tra le attuali politiche di mobilità e quelle necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati al 2030.
Tutte le città monitorate superano i futuri limiti di legge per la qualità dell’aria e presentato ritardi rispetto agli indici di sicurezza e all’implementazione di servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile. Tuttavia, ci sono notevoli differenze territoriali. Per esempio, Catania, Perugia, Avellino e Roma hanno i tassi di motorizzazione più elevati, mentre solo Milano e Genova si avvicinano al limite UE di 35 auto ogni 100 abitanti. Troppe città hanno registrato un numero elevato di feriti e morti in incidenti stradali, superiori alla media nazionale e sono lontane dagli obiettivi di dimezzamento delle vittime della strada al 2030 stabilito dal Piano Nazionale Sicurezza Stradale. Inoltre, spesso presentano una scarsa offerta di trasporto pubblico e mancano di alternative adeguate come i mezzi in sharing. Tendenza ravvisabile, soprattutto ad Avellino, Palermo, Prato, Perugia, Pescara, Catania e Napoli. Per quanto riguarda l’estensione della rete stradale a velocità ridotta (30 km/h), in generale si è molto lontani dagli obiettivi indicativi che Legambiente propone al 2030, pari all’80% delle strade urbane.
“Le città italiane devono compiere un importante cambiamento per diventare più vivibili e meno inquinate, ponendo al centro della loro strategia la mobilità pubblica, condivisa, elettrica, attiva e intermodale – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Mentre il governo sembra muoversi in direzione opposta, decisamente anacronistica rispetto agli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni – tra cui il phase-out delle auto alimentate da combustibili fossili – le città hanno la responsabilità e il potere di fare la differenza. Possono diventare veri motori di cambiamento, rispondendo finalmente alle esigenze di tutti i cittadini e posizionando il nostro Paese tra i più avanzati dell’Unione Europea. In particolare, le 9 città pioniere – Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino – incluse nella Missione per la Neutralità Climatica devono definire un percorso chiaro per raggiungere l’obiettivo del net-zero entro 7 anni”.