La Premier replica: “Ho detto italiani e non antifascisti? E’ onnicomprensivo”
Roma, 24 mar. (askanews) – Il primo anniversario delle Fosse Ardeatine sotto il governo Meloni è già oggetto di polemica. Con le opposizioni all’attacco della premier che nella dichiarazione fatta in occasione del 79esimo dall’eccidio nazifascista sottolinea che “furono uccisi solo perchè italiani”. Interviene perfino la cantante Ornella Vanoni a criticare Giorgia Meloni: “Non sono stati uccisi solo perché italiani, ma perché italiani ebrei e italiani partigiani. Forse la Meloni è un po’ confusa davanti a questa memoria.”, ha scritto su twitter.
E naturalmente la precisazione dell’Anpi: “certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei”.
Questa mattina come di consueto è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalle più alte cariche istituzionali, a rendere omaggio al Mausoleo delle Fosse Ardeatine dove il 24 marzo di 79 anni fa a Roma furono trucidati 335 tra civili e militari, dalle truppe di occupazione tedesche. L’azione fu una rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, compiuto il 23 marzo da membri dei Gap romani. “Una delle pagine più brutali e vergognose della nostra storia”, ha detto il Presidente del Senato Ignazio La Russa. “Preservare la memoria di quella pagina orribile della nostra Storia significa anche richiamare le generazioni più giovani all’importanza di coltivare tutti i giorni i valori della libertà e della democrazia”, ha sottolineato il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
“Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”, ha detto la presidente del Consiglio. Le sue parole non sono piaciute alle opposizioni, Pd e M5s in testa, che subito sono partite all’attacco. “Non perché italiani ma perché partigiani, politici, ebrei, dissidenti – puntualizza Chiara Braga, probabile futura capogruppo dem alla Camera – insieme a tante donne e uomini liberi, uccisi per rappresaglia. La notte più buia della violenza nazifascista”. “La premier, come Fonzie, non riesce a pronunciare la parola antifascisti”, aggiunge Chiara Gribaudo. Per l’ex presidente della Camera ed esponente M5s, “è compito delle istituzioni e della politica tutta non essere omissivi, non indugiare sulle responsabilità e le complicità del fascismo. E non si può certo dire che le vittime delle Fosse Ardeatine furono uccise solo in quanto italiane. I 335 martiri furono uccisi perché antifascisti, oppositori politici o ebrei. La storia non può essere riscritta”.
Per Nicola Fratoianni di Sinistra italiana quelle 335 persone furano trucidate “perchè erano italiani ed antifascisti, ebrei, partigiani. Un giorno o l’altro riuscirà a scrivere quella parola? ANTIFASCISTA”. “La presidente Meloni ha perso un’altra occasione per pacificare e pacificarsi -è la riflessione di Daniela Ruffino, deputata di Azione -. Gli rimane il 25 aprile, ma, ancora di più, il 2 giugno, che del 25 aprile fu il frutto più maturo e rigoglioso. Provi qualche volta a sostituire la Nazione con la Repubblica: scoprirà tutta un’altra storia”.
Ma la premier, che si trovava a Bruxelles per il consiglio europeo, mentre infuriava la polemica ha replicato serenamente: “Li ho definiti italiani, ma che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Mi pare onnicomprensivo storicamente”.
All’associazione nazionale dei partigiani non è sfuggito poi che nelle dichiarazioni degli esponenti della maggioranza di centrodestra non si faccia mai cenno alla responsabilità del fascismo: “È doveroso aggiungere che la lista di una parte di coloro che, come ha affermato Giorgia Meloni, sono stati ‘barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste’, – ha spiegato Gianfranco Pagliarulo presidente dell’Anpi – è stata compilata con la complicità del questore Pietro Caruso, del ministro dell’Interno della Repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi, del criminale di guerra Pietro Koch, tutti fascisti”.