ROMA – L’incontro con Trump alla Casa bianca “è stato un confronto franco e a tutto campo. Non c’è dubbio che i nostri rapporti personali siano molto buoni, questo sicuramente ha facilitato le cose. Siamo due leader che si rispettano e si capiscono, anche quando non sono completamente d’accordo”. Lo dice Giorgia Meloni, in una intervista al Corrieredella sera. “Posso dire che non è stato facilissimo affrontare il tema dei rapporti con l’Europa, e della convenienza reciproca nel tenere i rapporti saldi, perché l’immagine che prevale è quella di un’Unione Europea come blocco consolidato di burocrazie. Ci sarà molto da lavorare su questo”, aggiunge.
“DA PD VALUTAZIONI SUPERFICIALI E INFANTILI”
“Anche di me si dice che spacco in due l’Italia, e non è vero. E a dirlo, guardi un po’, sono gli stessi le cui valutazioni trovo francamente superficiali e infantili”. A chi e a cosa si riferisce in particolare? “Quando la leader del Pd dice che ‘Trump non può essere un nostro alleato’, cosa intende esattamente? Che rompiamo i rapporti di alleanza di 70 anni e usciamo dalla Nato? Perché capisco gli slogan, ma poi bisogna anche essere conseguenti. Io non penso che le nostre alleanze fondamentali con i Paesi partner cambino in base a chi vince le elezioni. Evidentemente la sinistra sì. E in fondo non mi stupisce: per noi l’interesse nazionale viene prima di ogni cosa, per altri prevale l’appartenenza ideologica”, afferma ancora Meloni nell’intervista.
“INCONTRO TRUMP-ZELENSKY? NON C’ENTRAVANO ALTRI LEADER”
L’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky? “Non sarei mai stata lì. Non c’entravamo noi altri leader, non so se qualcuno ha pensato di doverci essere, ma io no. Credo sia stato un momento bellissimo, e a quanto mi è stato detto dai protagonisti potrebbe anche aver rappresentato un punto di svolta”, dice ancora Meloni al Corriere della sera.
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