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Mattarella ricoverato, cos’è e a cosa serve il pacemaker

(Adnkronos) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottoposto all’impianto di un pacemaker all’ospedale Santo Spirito di Roma. Si tratta di un intervento programmato, tanto che il Capo dello Stato ha svolto durante la giornata le normali attività. 

Ma cos’è e perché viene impiantato un pacemaker? È un dispositivo elettronico – grande come una monetina capace anche di comunicare in tempo reale con l’esterno e al suo interno una batteria che dura tra i 7 e i 10 anni e ne esistono di diverse tipologie – che viene impiantato sotto la pelle a livello del torace. Tramite elettrocateteri trasmette piccole scariche elettriche alle camere cardiache, ‘attivando’ il battito cardiaco quando esso non si attiva spontaneamente. 

La scelta del pacemaker si può rendere necessaria nei casi in cui siano presenti sintomi, come per esempio una bradicardia, o per l’interruzione nel regolare battito cardiaco. Il primo pacemaker cardiaco fu impiantato a Stoccolma da un cardiochirurgo per curare un uomo di 48 anni che aveva frequenti svenimenti a causa di un battito cardiaco troppo lento. 

Oggi i pacemaker hanno dimensioni poco più grandi di un quadrante di orologio da polso e possono essere impiantati sottopelle, nella parte anteriore del torace, mediante un intervento in anestesia locale della durata di 30-40 minuti. I tempi di ricovero ospedaliero sono mediamente di 2-3 giorni e generalmente il paziente può essere dimesso il giorno successivo all’impianto. Le complicanze dell’intervento sono molto rare (inferiori all’1%) e nella maggior parte dei casi non mettono a rischio la vita del paziente. 

“Successivamente all’intervento di impianto di pacemaker, il paziente deve restare a letto per 6 ore, al termine delle quali viene eseguita una radiografia del torace di controllo. Le dimissioni normalmente avviene il giorno successivo all’operazione ed il paziente può tornare a casa e riprendere rapidamente la sua quotidianità”, suggerisce la scheda di approfondimento dedicata sul sito del Policlinico Gemelli. 

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