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Manovra,Marrella:Nel segno della continuità, sui redditi serve cura da cavallo

Ok sostegno a famiglie e redditi medio bassi, ma su pensioni si doveva fare di più
Roma, 31 dic. (askanews) – “La legge di Bilancio è in linea con quello che erano le previsioni, anche se magari non si riesce a dare un forte taglio alle tasse, c’è la conferma dei tre scaglioni dell’Irpef e vengono rafforzati i bonus per la famiglia”. Così in una nota, Domenico Marrella, Segretario Generale della Confael, commenta l’approvazione definitiva della manovra finanziaria. Marrella sottolinea che tra gli aspetti positivi “Vengono aiutati i redditi medio bassi, i dipendenti del settore privato in particolare otterranno anche un lieve incremento degli stipendi, un intervento che segue quelli di cui hanno beneficiato nei mesi scorsi gli esponenti delle forze dell’ordine e i dipendenti del pubblico impiego. Giudizio positivo sulle maggiori risorse che vengono destinate alla Sanità, e le misure sulla Scuola che sembrano preannunciare un’inversione di tendenza”.
Il bonus alle famiglie per la natalità e le iniziative per gli over-65 “vanno nella direzione del sostegno ai redditi più bassi – prosegue il Segretario Generale della Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori. – Chi ha un reddito medio-alto, invece, non potrà più beneficiare di una serie di detrazione e quindi c’è un tentativo di redistribuzione della ricchezza”. Sui redditi, tuttavia, il leader della Confael sottolinea che “serve una cura da cavallo, gli interventi del governo non sono sufficienti perché l’incremento dei prezzi al consumo è elevatissimo e le retribuzioni non solo sono ferme, ma il potere di acquisto degli italiani addirittura si riduce. Il termometro, il punto di equilibrio, è il rapporto tra il salario medio e il costo di un’automobile, e basta fare un confronto con quello che succedeva 30 anni per capire che stipendi e pensioni non sono più adeguati”.
Si poteva e si doveva fare di più anche per le pensioni: “Riconosciamo che la coperta è sempre corta – prosegue Marrella, – ma non sono state toccate per nulla le pensioni di invalidità civile e le pensioni di assistenza, le minime invece riceveranno un piccolissimo aumento di 2 euro scarsi. È un aumento troppo tenue, rispetto ai benefici che ottiene chi è ancora attivo al lavoro. Quantomeno però è stata introdotta la possibilità di anticipare la pensione per chi poi può dimostrare di avere almeno 25 anni di contributi versati a fondi alternativi”. “Bene la lotta all’evasione – sottolinea ancora Marrella, – anche se il concordato è stato un mezzo flop e probabilmente servono strumenti differenti. Ci sono moltissime persone che hanno debiti con il fisco e sono in grado di dare una mano all’azienda Italia, per questo è necessario recuperare più soldi possibili e reinvestirli”.
Per il 2025, conclude il Segretario Generale della Confael, “auspichiamo un maggiore dialogo con le parti sociali autonome moderate come la Confael. Vogliamo dare il nostro contributo, in particolare su tutto quello che è il terzo settore, le disabilità”.

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