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Lavoratori in piazza contro la manovra Meloni, il Pd contro i fascisti 

ROMA –  “È ora di rivoltare il Paese come un guanto” urla Maurizio Landini alla manifestazione di Bologna contro la manovra del Governo Meloni.

Il segretario della Cgil, il più grande sindacato italiano, già capo dei metalmeccanici, qualche giorno fa aveva messo nero su bianco che tutto il suo sforzo d’ora in avanti sarebbe stato indirizzato a provocare la ‘rivolta sociale’.

Qualcuno gli ha chiesto di precisare, intendeva qualcos’altro? “No, no – ha risposto- quando dico rivolta sociale penso proprio alla rivolta”. Insomma ci aspettano giornate di fuoco, purtroppo stando a quanto è successo, non solo a parole.

Oggi durante lo sciopero a Torino gruppi estremisti hanno bruciato in piazza le immagini della premier Meloni e del ministro leghista Salvini. La protesta si farà sempre più sentire e non riguarderà soltanto i temi del carovita o dei pochi soldi in Finanziaria.

Sarà scontro politico vero e proprio, con una sempre più forte polarizzazione che, di fatto, verrà utilizzata dai due partiti maggiori, Fdi e Pd, per aumentare il numero di tifosi possibilmente votanti.

Da una parte, infatti, Cgil e Uil prendono di mira il Governo perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile, con l’aggiunta dell’attacco al diritto per la decisione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, di precettare i lavoratori del settore.

Con esplicito riferimento di Landini a quanto si sta decidendo in Parlamento “dove è in discussione il decreto sicurezza che noi chiediamo sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, le occupazioni delle fabbriche quando chiudono. Siamo di fronte al tentativo serio di svolta autoritaria che mette in discussione la libertà delle persone. E lo sciopero è uno strumento di libertà. Le piazze ci chiedono di non fermarci e andare avanti” sottolinea ancora Landini.

Partecipando alla manifestazione di Roma, la segretaria del Pd, Elly Schlein, sembra prendersela  più col pericolo fascista mettendosi a cantare ‘Bella ciao’, la canzone dei partigiani.

“Manifestare è un diritto sacrosanto, ma deve essere esercitato nel rispetto delle regole, con responsabilità e coerenza. Invece, assistiamo all’ennesimo atto di strumentalizzazione da parte di Maurizio Landini, che sembra più interessato a fare politica, attaccando il governo Meloni, che a tutelare realmente i lavoratori italiani – ha detto Tommaso Foti, presidente dei Deputati Fdi- questo governo ha intrapreso azioni concrete per i lavoratori…comprendiamo bene il nervosismo di un leader sindacale che sa di non rappresentare più i lavoratori. D’altronde non è passato inosservato che mentre da una parte Landini invocava piazze per il salario minimo, dall’altra in silenzio si faceva aumentare lo stipendio. Una contraddizione inaccettabile, soprattutto se arriva da chi si professa paladino di uguaglianza e giustizia sociale, ma nei fatti non ne rispetta i principi” ha sottolineato Foti con riferimento all’aumento di 257 euro al mese in busta paga per l’adeguamento all’inflazione deciso dalla Cgil per i dipendenti.

Anche per Antonio Tajani, vice premier ministro e leader di Forza Italia, nelle parole del segretario della Cgil “c’è molta politica e poca economia. Da parte sua c’è stato ancora una volta un linguaggio fondamentalista, un sindacalista dovrebbe parlare dei diritti dei lavoratori, invece minaccia la rivolta sociale. Bisogna sempre usare buon senso e un linguaggio che serva a risolvere i problemi, non a incendiare le piazze” ha detto Tajani.

Landini non ci sta: “Questo governo non rappresenta la maggioranza del Paese…siamo stati accusati di non fare i sindacalisti ma di fare politica. Sì è assolutamente vero, ma pensiamo alla politica seria che parte dai problemi delle persone in carne e ossa…noi non abbiamo intenzione di fermarci, né con lo sciopero né con i referendum. Avanti con la lotta fino alla conquista dei risultati”.

Mentre Giorgia Meloni “è chiusa nel palazzo e non parla più con le persone, mentre il suo governo taglia su tutto e attacca il diritto allo sciopero previsto dalla Costituzione, noi siamo qui. Siamo tra le lavoratrici e i lavoratori che oggi scioperano e manifestano contro la manovra ingiusta del governo che taglia scuola e sanità pubblica” ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, postando appunto il video della sua partecipazione mentre canta ‘Bella ciao’.
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