ROMA – “L’antisemitismo ha trovato nell’ultima fase del conflitto israelo-palestinese una giustificazione per riemergere ed essere rilegittimato. Il gusto con cui si usa la parola genocidio, ributtandola in faccia a chi del genocidio ha un’esperienza molto documentata e precisa, è davvero sconvolgente”.
Lo ha dichiarato la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo a un convegno dell’Ucei organizzato al Cnel a Roma.
Roccella ha aggiunto che in Italia “non si è fatto fino in fondo i conti con l’antisemitismo”, sostenendo che le “gite scolastiche ad Auschwitz” siano state incoraggiate “perché servivano a dirci che l’antisemitismo era qualcosa di collocato nella storia e in una precisa area politica: il fascismo”.
“Le gite ad Auschwitz – ha spiegato – sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta. Il problema, invece, oggi è fare i conti con il nostro antisemitismo, senza illuderci che tutto si sia esaurito in un’epoca o in un’area politica”.
LE REAZIONI POLITICHE
Le parole della ministra hanno suscitato reazioni indignate nel mondo politico e sui social.Il senatore del Partito democratico Francesco Verducci, vicepresidente della commissione straordinaria contro intolleranza, razzismo e antisemitismo, ha definito le dichiarazioni “deliranti” e “vergognose”:
“Auschwitz e la Shoah sono responsabilità storica della follia omicida del nazifascismo. I viaggi di istruzione servono a onorare la memoria delle vittime e a trasmettere la verità storica alle nuove generazioni. Mai si era arrivati a violare la memoria di Auschwitz per una polemica politica”.
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