Accelerare la transizione energetica e puntare a 3,6 GW di capacità rinnovabile
IREN aggiorna il proprio Piano industriale al 2030, incrementando gli investimenti di 10,5 miliardi nei prossimi otto anni (+200 milioni rispetto al piano 2021-30) e 3,6 GW di energia installata. Si prevede di accelerare la transizione energetica. Aumenterà anche la capacità rinnovabile alla fine del piano attraverso la creazione di una comunità energetica da 400 MW.
A fine piano si prevede un EBITDA di 1,87 miliardi (+800 milioni rispetto al 2022), con crescita organica, integrazione e sinergie che trainano una crescita media annua del 7% e un utile netto di circa 460 milioni (+235 milioni nel 2022). IREN ha confermato la politica dei dividendi fino al 2025 e un payout ratio del 50-60% successivamente. Il rapporto posizione finanziaria netta ebitda è fissato a 2,7 al 2030.
“Oggi, non solo confermiamo i pilastri strategici del piano, ovvero transizione ecologica, territorialità e qualità del servizio, ma siamo in grado di rafforzarli grazie ad un nuovo piano di investimenti di 10,5 mld al 2030”, ha commentato Gianni Vittorio Armani AD di IREN.
L’ulteriore promozione dell’espansione territoriale della comunità energetica, dell’eolico e dei servizi in concessione per superare i gap infrastrutturali del Paese è una caratteristica dell’aggiornamento del Piano industriale, con il raggiungimento di 3,6 GW di capacità rinnovabile gestita e una crescita riflessa nell’EBITDA fino a 1,9 miliardi al 2030, prestando al contempo attenzione al mantenimento del rating investment grade da parte delle Agenzie di rating.
Inoltre, sono stati già individuati in Servizi Idrici e Ambiente nel Mezzogiorno un totale di 1,5 miliardi di ulteriori investimenti, che verranno attivati insieme con partner finanziari. Contestualmente, si massimizzerà anche il capitale umano con l’assunzione di circa 3.200 nuovi lavoratori che saranno inseriti nel perimetro del gruppo.
Giovanni Lombardi Stronati