Obiettivo: favorire nuovi investimenti
Intesa Sanpaolo lancia il nuovo programma, “Il tuo futuro è la nostra impresa”, che metterà a disposizione 120 mld di euro fino al 2026 per sostenere le PMI e le piccole imprese nella loro pianificazione aziendale. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza a Milano.
Intesa Sanpaolo fa sapere che l’obiettivo è “incoraggiare nuovi investimenti per rafforzare la competitività dell’Italia, accelerando il buon andamento del sistema produttivo e garantendo l’avvio immediato di una strategia sostenibile di lungo periodo”. La banca ha sottolineato che “è stato assicurato un totale di oltre 410 miliardi di euro, come annunciato dal CEO Carlo Messina”.
Tre le aree principali del programma: transizione 5.0 ed energia, crescita nei mercati esteri, sviluppo digitale e cybersecurity.
Il nuovo programma di Intesa Sanpaolo per le imprese mira ad accelerare il processo di trasformazione per la rigenerazione industriale, l’energia e la transizione digitale delle aziende, e le nuove sinergie con SACE faciliteranno anche l’accesso alle nuove misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come spiega Intesa Sanpaolo, le industrie agroalimentari e turistiche sono importanti in questo programma, in quanto “queste industrie hanno le loro specificità e necessitano di un sostegno particolare nella transizione verso un modello più innovativo, redditizio e sostenibile”. Particolare attenzione viene posta anche al terzo settore, con la banca che ha già concesso finanziamenti per oltre 1,5 miliardi di euro.
La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sottolinea l’importanza di investire in sostenibilità e tecnologia. “Tra l’anno 2019 e 2022, le imprese con investimenti 4.0 hanno raddoppiato il loro fatturato rispetto alle altre imprese (+32,5% contro +16,6%) e, allo stesso tempo la loro produttività è aumentata drasticamente e il loro valore aggiunto per dipendente è cresciuto di 13.000 euro (contro 5.000 euro)”.
In senso strettamente industriale, “tra il 2021 e il 2022, quasi un’azienda su due con tre o più dipendenti ha svolto attività di innovazione, raggiungendo un picco del 92,1% per le aziende con 250 o più dipendenti. Questa percentuale scende al 34,4% per le aziende con 3-9 dipendenti”.
In termini di adozione di tecnologie, nel biennio 2021-2022 una media del 39,1% delle imprese industriali ha utilizzato software di gestione aziendale, raggiungendo un picco del 90,8% nelle grandi imprese.
Secondo la Direzione Studi e Ricerche, “il margine di sviluppo sembra essere soprattutto nelle piccole e medie imprese, che non hanno ancora raggiunto il 30%; in questo contesto, è importante affrontare lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Nel 2023 sono state stimate nel complesso circa 2,5 milioni di redditi difficili da reperire (+18,4% rispetto al 2022), pari al 45,1% del totale”.
Giovanni Lombardi Stronati
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