martedì, Luglio 8, 2025

News e Investimenti

Breaking News

Sinner e infortunio Dimitrov...

(Adnkronos) - Jannik Sinner ai quarti di Wimbledon dopo il ritiro di...

Ucraina-Russia, meno uomini e...

(Adnkronos) - La guerra sta cambiando. E la linea del fronte in...

Roma, svolta meteo: stop...

(Adnkronos) - Roma respira, il caldo record delle ultime settimane allenta la...

Terracina, crolla tetto di...

(Adnkronos) - Sette persone sono rimaste ferite, di cui una in modo...
HomePoliticaIl ministro dell’Interno:...

Il ministro dell’Interno: “Al lavoro per il riconoscimento facciale negli stadi”

MANDURIA – “Con l’affermazione dell’intelligenza artificiale, la capacità di tradurre i dati biometrici in elementi interessanti per l’attività di prevenzione è uno dei temi di maggiore interesse. Senza andare sul tema della prevenezione dell’antiterrorismo o della ricerca dei latitanti, stiamo discutendo di questo con il Garante della privacy per immaginare un sistema migliore di controllo nell’accesso agli stadi”.

Lo fa sapere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato da Bruno Vespa al ‘Forum in Masseria’, organizzato da Comin e partners a Manduria.

Gli stadi “negli anni si sono trasformanti in importanti piazze di spaccio, soprattutto alcune curve delle città delle principali aree metropolitana. Stiamo ragionando come avere strumenti di lettura intelligente dei dati biometrici da usare in chiave preventiva”, spiega il titolare del Viminale.

Il riconoscimento facciale “già adesso è tecnicamente possibile, e in qualche modo avviene. È il tipo di utilizzo che oggi è molto vincolato solo a determinati tipi di necessità essenzialmente giudiziarie”, aggiunge Piantedosi, che spiega: “Voglio riconoscere valore a quelle che sono le preoccupazioni che a partire dai regolamenti europei ci sono dietro l’utilizzo di questi meccanismi sulla tutela della privacy dei cittadini. Però dovremmo considerare anche qui le grandi opportunità che la tecnologia consente, ovviamente al fine unico della prevenzione dei reati, tenendo presente che dall’altra parte esistono organizzazioni criminali che questo problema non se lo pongono. Lo Stato non si può opporre il problema di avere uno svantaggio competitivo con le organizzazioni criminali”, conclude il titolare del Viminale.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Correlati

Dopo lo stop del Tar la regione Piemonte riscrive norma sulla Stanza dell’Ascolto ‘anti-aborto’

TORINO - Oggi pomeriggio al Grattacielo della Regione Piemonte si è tenuta la prima riunione per la riscrittura della convenzione sulla Stanza dell’Ascolto, la sezione dell'ospedale Sant'Anna di Torino contestata come luogo di sabotaggio della legge 194 sull'aborto da...

A Scampia la commissione periferie ‘accolta’ dallo striscione: “Qui ha vinto la lotta”

NAPOLI - Un'accoglienza sicuramente polemica hanno riservato i residenti delle celebri 'Vele' riuniti nel comitato omonimo ai parlamentari della commissione sulle periferie, in turnée oggi tra Caivano e Scampia, nel Napoletano. Il comitato Vele infatti, in occasione della...

Giustizia. Obiettivi del Pnrr lontani, Anf: l’improvvisazione non paga mai

BOLOGNA - Emergenza giustizia civile e obiettivi Pnrr: "L’improvvisazione non sostituisce la programmazione". A dirlo è l'Associazione nazionale forense: "Le gravi criticità emerse in queste ore sul mancato raggiungimento degli obiettivi Pnrr in materia di giustizia civile confermano quanto...