Roma, 2 lug. (askanews) – Claudio Santamaria, Barbara Bobulova, Gabriele Mainetti e il film “Il Nibbio” sono tra i vincitori della 65esima edizione del Globo d’Oro, il riconoscimento assegnato dall’Associazione della Stampa Estera in Italia al meglio della produzione cinematografica italiana dell’anno. Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma si è svolta la cerimonia di consegna dei premi, in una serata condotta dalla speaker radiofonica Betty Senatore.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha inviato un videomessaggio di saluto; presenti tra gòi altri alla cerimonia, l’assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda. “Roma – hanno dichiarato le organizzatrici di questa edizione del Premio, Francesca Biliotti e Constanze Templin – è da sempre il palcoscenico naturale del cinema: non solo per i suoi scorci iconici, ma per l’energia artistica che custodisce. Il Globo d’Oro nasce dal nostro sguardo esterno, come giornalisti corrispondenti per testate estere innamorati della settima arte, che ogni anno ci conquista per la sua autenticità, audacia e poesia. Premiarla in Campidoglio, grazie al supporto delle istituzioni, ha per noi un valore altissimo: è un segno di riconoscimento e di speranza”.
La serata si è aperta con il premio al Miglior Cortometraggio, assegnato a “Chloe” di Matthias Salzburger, ambientato in una Venezia cupa e silenziosa. Il corto racconta con delicatezza il vissuto dei migranti che inseguono una vita dignitosa, restituendo uno sguardo umano e poetico su una realtà drammatica. Per la Miglior Serie TV, la stampa estera ha scelto “L’arte della gioia” diretta da Valeria Golino: un’opera potente, visivamente raffinata che, attraverso il ritratto di un’eroina non convenzionale, restituisce un’immagine intensa e originale della società italiana.
Grande attenzione è stata rivolta ai documentari. Il premio al Miglior Documentario è andato a “Il mestiere di vivere” di Giovanna Gagliardo, un viaggio emozionante nella vita e nella scrittura di Cesare Pavese. Il Globo Verde, una novità di questa edizione, è stato istituito per promuovere le tematiche ambientali, ed è stato conferito a “Come se non ci fosse un domani”, di Riccardo Cremona e Matteo Keffer, che con sensibilità racconta l’attivismo delle giovani generazioni e il tema urgente del cambiamento climatico.
A “Ciao bambino” di Edgardo Pistone è stato assegnato il premio come Miglior Opera Prima: un film di grande forza visiva, in bianco e nero, che alterna crudezza e poesia per raccontare una realtà spesso invisibile. Nella categoria Giovane Promessa, il premio è stato attribuito a Beatrice Barison, attrice rivelazione capace di trasmettere con dolcezza e intensità il passaggio dalla musica alla recitazione, in un ruolo complesso e maturo. Il Premio alla Carriera è stato consegnato al maestro Pupi Avati, regista con oltre quarant’anni di esperienza. Un riconoscimento al suo stile inconfondibile, alla sua capacità di attraversare generi diversi e all’impatto profondo lasciato nella cultura cinematografica italiana.
Il Gran Premio della Stampa Estera è stato assegnato a Isabella Rossellini, che rappresenta l’essenza stessa della cultura cinematografica. Con in mano la statuetta, Rossellini ha salutato la sala in un toccante videomessaggio di ringraziamento che è stato trasmesso durante la serata.
Il premio alla Miglior Commedia è andato a “U.S. Palmese” dei Manetti bros., per la sua capacità di raccontare sogni e ironia in modo leggero ma significativo, tra divertimento e umanità. Per la Miglior Colonna Sonora, il Globo è stato conferito a Federico De’ Robertis per “Napoli New York”, la sua è una musica evocativa e profonda, capace di amplificare la narrazione con lirismo e autenticità. La Miglior Fotografia è stata quella di Maurizio Calvesi per “L’abbaglio”: un’opera visivamente intensa, che traduce la storia dei Mille in immagini cariche di luce e memoria, in perfetto dialogo con la Sicilia narrata. A distinguersi nella categoria Miglior Attrice è stata Barbora Bobulova, per il suo ruolo in “Per il mio bene”, in cui interpreta una donna alla ricerca delle sue radici e la sua identità.
Mentre il premio per il Miglior Attore è andato a Claudio Santamaria, per “Il Nibbio”, dove ha interpretato con profonda umanità e sensibilità il personaggio ispirato a Nicola Calipari, agente italiano caduto in missione, nel ventennale dalla sua scomparsa. La sua interpretazione ha toccato il cuore del pubblico e della giuria. Miglior Sceneggiatura al film “Le assaggiatrici”, firmata da Doriana Leondeff, Silvio Soldini, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia e Lucio Ricca, che hanno raccontato la vera storia delle donne tedesche incaricate come assaggiatrici personali di Hitler.
E a Gabriele Mainetti è stato assegnato il Globo d’Oro per la Miglior Regia con il film “La città proibita”, confermando la sua visione cinematografica originale e universale, capace di trasportare lo spettatore in un mondo fantastico eppure profondamente umano. Infine, il premio più ambito della serata, quello per il Miglior Film, che è stato assegnato a “Il Nibbio” di Alessandro Tonda, per il coraggio con cui ha portato sullo schermo una vicenda recente e ancora viva nella memoria collettiva: la tragica missione che costò la vita, appunto, a Nicola Calipari. Un film teso, emotivo e civile, accolto con profonda partecipazione dalla sala gremita.