Porte aperte in 400 città italiane a luoghi storici di charme privati storici, poco noti e famosi
Roma, 25 mar. (askanews) – Oggi e domani in 400 città di tutta Italia tornano le Giornate FAI di Primavera, manifestazione giunta alla 31esima edizione che invita gli italiani a scoprire e a prendere coscienza della ricchezza culturale del Paese.
Oltre 750 luoghi di charme poco noti e famosi sono eccezionalmente aperti a cura organizzazione e controllo dei volontari del Fai per dare l’occasione a chiunque, su prenotazione, per scoprire posti solitamente inaccessibili o poco conosciuti come ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, edifici di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani, e poi parchi, aree naturalistiche, giardini e borghi. A coloro che parteciperanno verrà proposto un contributo libero a partire da 3 euro, per contribuire a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione.
“In questi 31 anni di esistenza”, ha affermato il Presidente del FAI, Marco Magnifico, “le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.
“Le Giornate FAI sono un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo”, ha sottolineato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Grazie all’opera di migliaia di volontari – ha sottolineato ancora il ministro- luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un’opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un’incontenibile voglia d’Italia che viene dall’estero. Stiamo lavorando a decine di interventi di valorizzazione con il PNRR e altri stanziamenti sbloccando risorse ferme e inutilizzate”.