Lo scandalo dopo che video di queste “imprese” sono diventati virali
Roma, 2 mar. (askanews) – Una delle più grandi catene di kaiten-zushi – cioè i ristoranti di sushi dotati di rullo che permete di far scorrere i piattini automatizzando il servizio – ha annunciato che installerà videocamere ad alta tecnologia dotate di software d’intelligenza artificiale per fermare il fenomeno dei “leccatori”, dopo la scoperta che alcuni clienti leccavano le bottiglie di salsa di soia, oltre ad avere altre condotte anti-igieniche. Lo racconta oggi l’agenzia di stampa Kyodo.
Lo scandalo è scoppiato quando alcuni dei “leccatori” hanno postato online le loro gesta, ottenendo milioni di visualizzazioni e diventando virali e quindi a rischio emulazione. Le catene di kaiten-zushi hanno dovuto presentare denunce alla polizia.
Kura Sushi, che aveva già videocamere installate per evitare che i clienti bluffassero sul numero di piattini raccolti, sulla base si fa il conto, ha deciso di installare nuovi sistemi di videosorveglianza in grado di rilevare comportamenti sospetti, come quello di rimettere il piattino sul rullo.
“Il kaiten-zushi è qualcosa di cui siamo orgogliosi, è parte della cultura giapponese. Vogliamo essere sicuri che i clienti possano mangiare il nostro sushi prendendolo dal rullo in sicurezza”, ha detto in un comunicato la compagnia.
Sushiro, un’altra catena di kaiten-zushi, è stata costretta lo scvorso mese a limitare il numero di rulli urtilizzati per garantire un maggiore controllo.
Il primo kaiten-zushi fu creato a Osaka nel 1958 da un certo Shiraishi Yoshiaki, proprietario di un affermato ristorante di sushi. Andato in visita all’interno della fabbrica di birra della Asahi, fu colpito dalle potenzialità del rullo che trasportava le bottiglie di birra nella catena di produzione automatizzata della fabbrica. Ma il successo dei kaite-zushi venne nei ruggenti anni ’80, quando gli indaffarati “sarariman” giapponesi trovavano comodo mangiare del buon sushi eliminando i tempi morti del servizio.