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Fondi pubblici a Kaufmann per il film, risponde Giuli: “La direzione generale non ha mai avuto rapporti con lui”. E parte la stretta

ROMA – “Evidenzio che si tratta di un credito di imposta per l’attrazione di investimenti stranieri in Italia, un’agevolazione specifica per consentire lo svolgimento nel nostro paese di attività connesse alla realizzazione di opere internazionali da parte di un produttore esecutivo italiano, nel caso di specie Coevolutions, sul quale stiamo facendo chiarezza. Al momento non mi risulta che la Direzione generale Cinema abbia intrattenuto rapporti di alcun tipo con Francis Kauffman”. Lo dichiara il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenendo al question time della Camera in risposta alla deputata Rita Dalla Chiesa (Fi), che chiedeva delucidazioni sui finanziamenti ottenuti da Charles Kauffman, presunto assassino di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, uccise a Villa Pamphili.

Ha poi proseguito GIuli: “Sulla specifica vicenda ci sono indagini in corso della magistratura sia contabile sia penale alla quale stiamo fornendo la massima collaborazione, come dimostra il fatto che ho personalmente accompagnato il personale di polizia giudiziaria nella sede della direzione generale cinema accertandomi della trasmissione dei documenti richiesti. Riteniamo assolutamente necessario e doveroso che le risorse disponibili siano allocate in modo trasparente così da premiare solo comportamenti virtuosi. Mai più film fantasma”.

IL GIRO DI VITE DEL MINISTERO: OPERE STRANIERE VANNO CONSEGNATE INTERAMENTE

“La settimana scorsa- specifica il ministro- sono entrate in vigore alcune delle principali misure adottate sotto il profilo tecnico-normativo. Il divieto di subappaltare a soggetti terzi, l’obbligo per i fornitori di servizi di esplicitare il personale coinvolto in ciascuna prestazione, l’inserimento del titolo dell’opera nei documenti di spesa pena l’ineleggibilità del costo, la possibilità per la direzione generale competente di effettuare valutazioni sulla congruità dei costi, l’inasprimento delle sanzioni per il revisore che effettua certificazioni del costo, l’estensione delle casistiche di esclusione per i successivi 5 anni in caso di dichiarazioni mendaci. Sono state adottate con decreti del 26 giugno 2025 altre misure di rafforzamento dei controlli prevedendo la piena tracciabilità dei flussi finanziari attraverso l’obbligatorietà di un conto corrente dedicato, nel caso di produzioni esecutive di opere straniere la consegna dell’intera opera realizzata. Abbiamo destinato ingenti risorse al rafforzamento delle attività di controllo”.

“PRIMA AI SOLDI POTEVA ACCEDERE KAUFMANN CON UN PRESTANOME, ADESSO MEL GIBSON”

“Esisteva questo prima? No, adesso esiste- sottolinea Giuli, rispondendo a un altro quesito-. L’obiettivo del governo è di rendere il tax credit un incentivo a prova di truffa. I primi risultati si stanno vedendo. Attualmente la richiesta di accesso all’incentivo avviene da parte di imprese cinematografiche di altissimo livello. Se prima ad accedere al tax credit internazionale con le regole precedenti poteva figurare Charles Kauffman, alias Rexal Ford, grazie a un presunto prestanome italiano, oggi con questo Governo c’è Mel Gibson, insieme ad artisti e cineasti di caratura stellare”, conclude Giuli.
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