Dura denuncia di Anc nei confronti del presidente nazionale della categoria
“Doveva essere un momento di confronto. È diventato l’ennesimo evento a porte chiuse. Gli Stati Generali dei Commercialisti si confermano una vetrina costruita su misura per il presidente del Consiglio Nazionale, senza alcun spazio reale per la pluralità, il dibattito o il contributo dei tanti che ogni giorno tengono in piedi la professione”. Lo rende noto Marco Cuchel (nella foto), presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
ANC denuncia l’assenza totale di confronto: nessun coinvolgimento dei sindacati di categoria; nessuno spazio per le Casse di previdenza; nessuna voce concede agli iscritti.
Un modello chiuso, verticistico, autoreferenziale che si ripete identico a sé stesso, mentre si continua a parlare — con sorprendente disinvoltura — di riforma dell’art. 25 del D.Lgs. n. 139/2005.
Riforma “per la partecipazione”, ma solo sulla carta. Emblematica, poi, la scelta di organizzare una sessione riservata a presidenti e consiglieri degli Ordini, ‘blindata’ e sottratta al dibattito pubblico.
Il confronto si fa tra pari, non tra invitati selezionati. Questa impostazione non è modernità: è gestione elitaria di una professione che ha bisogno di apertura, non di cerimonie.
Inaccettabile, infine, l’assenza totale di rappresentanza femminile tra i relatori. Nel 2025, all’interno di un evento che pretende di parlare di futuro, questo non è solo un errore: è un segnale. E ANC lo legge chiaramente: c’è chi intende fermare, o ignorare, il cammino verso la parità di genere.
Per ANC, questa non è solo un’occasione mancata. È la conferma di un modello che non rappresenta la categoria, ma ne ostacola la crescita.
ANC continuerà a battersi per una professione costruita dal basso, fondata su: partecipazione reale, trasparenza dei processi e ascolto delle voci critiche.
Perché senza confronto, non c’è futuro. E senza futuro condiviso, non c’è professione che tenga.