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Coldiretti: in calo produzione latte a causa del forte caldo

Roma, 2 lug. (askanews) – E’ allerta caldo nelle campagne dove le temperature record stanno causando i primi danni alle colture, con ortaggi e frutta scottati, mentre nelle stalle si registra un calo della produzione di latte e al Sud si aggrava l’allarme siccità. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sull’ondata di calore che assedia la Penisola, causando problemi anche alle operazioni di raccolta, con il blocco delle attività nelle ore centrali della giornata.

In Lombardia, dove si produce quasi la metà del latte italiano, le alte temperature stanno causando un calo della produzione del 10%, con punte anche del 15%. Ciò significa che ogni giorno si producono circa un milione e ottocentomila litri di latte in meno rispetto ai periodi normali, secondo l’analisi della Coldiretti lombarda.

In Piemonte il caldo ha anticipato la maturazione di 10/15 giorni soprattutto per grano, orzo, pomodoro e uva. In provincia di Torino i produttori sono ricorsi ai teli per ombreggiare la frutta. Si registra anche una presenza maggiore di Popilia Japonica, il coleottero giapponese che colpisce vigneti e frutteti.

In Toscana il caldo ha “bruciato” centinaia di chilogrammi di meloni nella campagna maremmana e cresce l’allarme anche per angurie, susine, pesche, pomodori, melanzane.

In Umbria per le temperature record sono già andate in sofferenza le colture primaverili come girasole e mais. Allarme produzione di latte anche nel Molise dove vari allevamenti registrano un calo fino al 30%. Nella Nurra, in Sardegna si aggrava il problema della mancanza d’acqua. Il locale consorzio di bonifica da questi giorni ha interrotto anche le irrigazioni per l’erba medica, con i relativi problemi a garantire i foraggi per l’alimentazione degli animali. Stessa situazione per angurie, meloni e mais.

In Puglia il caldo taglia anche le produzioni di uova, latte e miele, oltre ad aver fatto crollare quella di foraggio, avena e orzo, necessari per l’alimentazione del bestiame. Ma l’emergenza più grave resta la siccità – denuncia Coldiretti – con oltre 164 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla capienza degli invasi, con le conseguenti difficoltà a garantire l’irrigazione delle colture.

Nella Sicilia occidentale soffrono le colture con la distribuzione idrica che avviene a singhiozzo, mentre negli allevamenti si segnalano minori rese nella produzione di latte. Nel Trapanese si teme inoltre per il manifestarsi della peronospora, la malattia che colpisce i vigneti favorita da caldo e umidità.

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